Mario Mariano

di Mario Mariano

Se l’arbitro è il migliore in campo, ci guadagna il calcio, ma ci guadagna anche la regolarità del risultato. Il Perugia prosegue la corsa verso i play-off , traendo nuovamente vantaggio dall’affrontare ancora una volta un avversario ridotto in dieci. Ma ineccepibili sono state le decisioni prese dall’ottimo “fischietto” Aleandro Di Paolo. Ineccepibile il rosso per Castiglia, così come sacrosanto il giallo per Rossi, per aver alzato troppo il gomito. Di Paolo ha sempre visto giusto ed il Perugia ha legittimato il successo perché Rosati e Belmonte si sono elevati più di una spanna sui compagni, confezionando la migliore prestazione stagionale. Se per il portiere si tratta di una conferma, una piacevole sorpresa arriva invece da Belmonte, la cui prestazione è andata ben oltre le qualità tecniche. Figurarsi che il cosentino è stato per larghi tratti della partita non solo un eccellente difensore, ma anche un potente rifinitore, innescando con i suoi passaggi il gioco offensivo. Bisoli ha trovato la quadratura del cerchio soprattutto riuscendo a far superare alla squadra il gap del sintetico. Partita dalle tante sfaccettature con la squadra di casa che ha creato più occasioni da gol, che ha avuto il maggior possesso palla, ma questi restano soltanto dei dettagli.

LA CRONACA

Perugia usa meglio la testa Conta invece il fatto che Drolè ha innescato la deviazione in rete di Zapata, dopo una giocata analoga a quelle del miglior repertorio di Walter Alfredo Novellino a metà degli anni Settanta. Conta anche il fatto che lo stesso Drolè ha costretto Castiglia ad un fallo estremamente violento , tanto che lo stesso ivoriano è dovuto uscire per infortunio. Ma siccome non tutti i mali vengono per nuocere, Bisoli ha pensato bene in quel momento di mandare in campo Taddei, che ha abbassato il ritmo di una partita fino a quel momento elevato, e praticamente ha indirizzato il gioco in una direzione opposta a quella che si stava sviluppando. E non è un caso che Ardemagni e Di Carmine sono andati vicini al raddoppio. Conclusione: la Pro Vercelli ha avuto più gamba ma il Perugia ha usato meglio la testa, con una migliore impostazione tattica, adeguandosi agli sviluppi del gioco.

Rosati: super interventi in almeno cinque circostanze: reattivo e decisivo, senza essere plateale e senza concessioni allo spettacolo. Voto 7.5

Del Prete: più difensore che incursore, sufficiente nella marcatura, con scarse sortite e cross imprecisi. Voto: 6

Belmonte: appare perfino migliorato nella morbidezza del piede! Gioca una gran quantità di palloni ed è praticamente insuperabile. Sta vivendo una seconda giovinezza, Voto: 7.5

Rossi: soffre Marchi, ma alla lunga riesce a domarlo seppure con affanno. Si tenga anche conto che gioca poco e il quadro è completo. Voto: 6

Spinazzola: si applica tantissimo, e i suoi raid fanno respirare la squadra, impegnando a fondo l’avversario. Prova il tiro ma quello proprio non è il suo forte. Voto: 6.5

Zebli: motorino con alterne fortune alla causa, accusa più di tutti la mancanza al suo fianco di Taddei; resta efficace l’intesa con Drolè. Voto: 6 (dal ’22 s.t. Di Carmine: Bisoli lo manda dentro per costringere la Pro Vercelli a restare più guardinga e lui ottimizza la decisione con galoppate sicure verso la porta avversaria. Voto: 6)

Della Rocca: senso tattico notevole, è sempre nel vivo dell’azione e i suoi interventi si rivelano di estrema utilità. Voto: 6.5

Rizzo: corre senza risparmio, ricevendo e restituendo colpi più o meno proibiti. Incontrista efficace, in affanno quando si avvicina all’area avversaria. Voto: 6

Drolè: è autentico protagonista solo in un paio di azioni, con scambi veloci con Zebli. L’assist per Zapata è da incorniciare. Trae vantaggio dal fatto che le sue finte di corpo sono poco conosciute dagli avverarsi. Voto 6.5 (dal ’12 st Taddei: calamita palloni nel momento di maggior forcing della Pro Vercelli . Voto: 6)

Ardemagni: nel cuore della difesa avversaria ci va una sola volta , ma è sempre vigile nonostante il gran correre. Centra la traversa su errore di Pagliacelli, a conferma di quanto sia difficile centrare la porta, ancorché sguarnita da oltre 35 metri. Voto: 6

Zapata: la continuità nell’azione non è il suo pezzo forte, ha però il merito di vedere la porta, sia dalla breve che dalla lunga distanza. Vicino al raddoppio, si rende utile al collettivo dopo la rete. Voto: 6,5

Bisoli: i conti tornano perché alla fine anche le decisioni arbitrali a grandi linee vanno in equilibrio. Conferma coraggio nelle sostituzioni, leggendo bene le fasi della partita. Voto: 6.5