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Un aereo Ryanair sulla pista di Perugia (foto F.Troccoli)

I dati aggiornati e i piani di investimento della Sase per l’aeroporto di Perugia ‘San Francesco’ verranno presentati il prossimo 22 febbraio, quando verrà approvato il bilancio 2017. Intanto, però, il presidente Ernesto Cesaretti e il direttore Piervittorio Farabbi, hanno fatto il punto della situazione davanti a Prima e Seconda commissione del Consiglio regionale, riunite in seduta congiunta. «La crescita dell’aeroporto – ha detto – richiede una certa stabilità dal punto di vista finanziario ed un velivolo con base a Perugia, condizione che potrebbe crearsi grazie all’accordo che stiamo costruendo con una compagnia aerea.

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Debito e soci «Il debito di Sase – ha esordito Cesaretti – a fine 2016, risulta essersi ridotto del cinquanta percento, un dato positivo dunque. Regione Umbria, Fondazione e Camera di Commercio hanno preso l’impegno di versare complessivamente 3 milioni all’anno per 3 anni. Se ciò avverrà potranno essere intraprese importanti iniziative di potenziamento dello scalo regionale, contando anche sul momento di difficoltà economiche e strutturali che stanno vivendo altri piccoli aeroporti del Centro Italia, come Viterbo, Ciampino, Ancona e Rimini».

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Nuove rotte: arrivano i russi Secondo il presidente, «la crescita dell’aeroporto richiede una certa stabilità dal punto di vista finanziario e un velivolo con base a Perugia, condizione che potrebbe crearsi grazie all’accordo che stiamo costruendo con una compagnia aerea (si parla della Mistral del gruppo Poste e di un operatore maltese, ndr). Ciò consentirebbe di avere collegamenti utili per il turismo religioso, verso Milano, la Calabria, il Nord Africa e la Russia. A questo proposito, a fine marzo arriverà in Umbria una delegazione di 30 grandi tour operator russi, per verificare la possibilità di attivare un collegamento aereo che porterebbe un flusso turistico stimabile in 70 mila arrivi. Con questi interventi potremmo incrementare il numero dei passeggeri di circa 200 mila unità, puntando ad arrivare a circa 500 mila passeggeri». A proposito dei voli da e per la Russia, le destinazioni potrebbero essere sì Mosca e San Pietroburgo, ma anche altre città come Rostov, Krasnodar, Ekaterinenburg, dove c’è una popolazione ricca e potenzialmente interessata a visitare l’Umbria.

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Privati? Difficile con questi conti Nemmeno l’obiettivo dei 500 mila, tuttavia porterà probabilmente al pareggio di bilancio, «possibile solo – secondo Cesaretti con i servizi commerciali dello scalo (ristorazione, negozi, noleggio auto). L’ingresso dei privati nella Sase oggi è difficile visto che i bilanci al momento non sono in positivo. Se questa condizione si realizzerà nel 2017 allora la situazione cambierà, magari creando una filiera di aeroporti regionali su cui attirare investitori. Sarebbe molto utile avere un volo giornaliero tra Perugia e Milano Linate, che permetterebbe una apertura verso un hub internazionale. L’aereo di base a Perugia potrebbe garantire anche quel collegamento».

CON VUELING SI TRATTA BARCELLONA

Taglio dei costi Farabbi si è soffermato molto sui numeri. «Mentre gli aeroporti di Siena, Forlì, Rimini, Crotone, Ancona e Reggio Calabria sono praticamente falliti – ha detto – lo scalo regionale umbro potrebbe raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018, data limite prevista da Enac. Tre saranno gli elementi prioritari per raggiungere questo obiettivo e crescere ulteriormente: attivazione di nuove rotte; piano di investimenti infrastrutturali (diminuzione dei consumi con luci led, ampliamento area passeggeri, spostamento degli spazi commerciali all’interno dell’area di imbarco). Sul personale impiegato in aeroporto, abbiamo fatto un ottimo uso di ‘Garanzia giovani’, senza usare i voucher, offrendo invece il tirocinio-lavoro a personale che poi abbiamo inserito negli organici con contratti interinali. Sase viene considerata una partecipata pubblica, questo pone dei vincoli sulla selezione e sull’assunzione del personale che formiamo. Il miglioramento dei conti non è legato a tagli dei costi, che sono già stati contenuti: l’aeroporto deve essere aperto sempre, anche se non ci sono voli, in quanto struttura pubblica. I costi fissi dunque non sono comprimibili».

Ryanair: si contratta il rinnovo «Per effetto del taglio dei voli di Alitalia e Ryanair – ha aggiunto Farabbi – abbiamo perso il 19 percento dei passeggeri, ma attivando nuovi collegamenti abbiamo compensato i tagli, creando anche potenzialità turistiche da e verso Catania. Nel 2016 il volo verso Londra ha fatto registrare 3 mila passeggeri in più del 2015: si tratta di passeggeri che vanno verso la zona del Lago Trasimeno e che quindi non sono stati influenzati dal sisma. Il volo su Tirana è cresciuto in modo sostanzioso, con passeggeri anche da fuori regione. La crescita dell’impegno di Ryanair sullo scalo regionale andrà contrattata quando avremo saldato tutti i conti con loro». Si parla di un debito inferiore al milione, di cui gran parte dovrebbe arrivare dagli 800 mila euro che la Camera di commercio ancora deve versare nelle casse della Sase quest’anno. Nel frattempo, però, la trattativa per il rinnovo triennale o quinquennale con nuove rotte è già iniziata.

Marini convocata In apertura di seduta. il presidente della Prima commissione, Andrea Smacchi, ha ricordato che l’argomento è stato sollecitato dalla presentazione di una proposta di risoluzione del gruppo consiliare della Lega nord (Valerio Mancini e Emanuele Fiorini) e che un’altra audizione, con la presidente della Giunta, Catiuscia Marini, è già stata messa in programma e verterà sul futuro dell’aeroporto e del sistema infrastrutturale, con particolare riguardo al post sisma.

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One reply on “L’aeroporto di Perugia parla russo: «Allo studio voli per Mosca, Milano, Calabria, Nordafrica»”

  1. Adesso posso finalmente dire di essere felice! Prima Tirana, poi Bucarest, adesso chissà la Calabria, aspettando i collegamenti per il Nord Africa (?) e per finire Mosca, San Pietroburgo ma soprattutto non vedevo l’ora di visitare Rostov, Krasnodar, Ekaterinenburg (!)….Un grazie a tutti i dirigenti dell’aeroporto per snaturare il territorio umbro a 360° e per continuare ad impedire a noi residenti di prendere un volo per Parigi, Amsterdam, Madrid, Berlino, Stoccolma ecc….
    Mi congratulo con voi per difendere tanto assiduamente i vostri “interessi”.

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