Si è tenuta questa settimana, all’interno del carcere di Sabbione una piccola festa di fine anno con tanto di premiazione a quei detenuti che hanno partecipato ai corsi sportivi organizzati dal Coni proprio per la popolazione carcerarie. Presenti, insieme alla direttrice del carcere Chiara Pellegrini e il comandante Fabio Gallo, il delegato provinciale del Coni di Terni Stefano Lupi e il vice presidente del Coni regionale Moreno Rosati insieme ai tecnici federali. Un detenuto, a nome di tutti i suoi compagni, al Coni che agli istruttori delle federazioni sportive presenti: «Con voi si è creato un feeling bellissimo – ha detto – che è andato spesso oltre la pratica sportiva. Ci siamo sentiti ascoltati, abbiamo potuto scambiare idee ed opinioni. Per noi è stato importante e siamo felici che questa esperienza vada avanti anche l’anno prossimo».
Lupi «Il nostro grazie – ha commentato Stefano Lupi – va oltre che ai responsabili della struttura carceraria, anche ai volontari delle federazioni sportive di Terni, in particolare a quelli delle Bocce e del Tennis che si sono resi disponibili per molti mesi ad effettuare i corsi. Tra di loro ce n’è uno giovanissimo, appena ventenne, che rappresenta un esempio di grande dedizione e generosità. Che ci siano ragazzi, anche così giovani, che mettano a disposizione un po’ del proprio tempo libero per una causa nobile come questa ci rende particolarmente orgogliosi. Speriamo siano sempre di più. Anche l’anno scorso c’era un ragazzo appena diciannovenne. E’ il segnale che ci sono tanti giovani dalle grandi qualità umane che ringraziamo di cuore per la disponibilità».
Rosati Il vice presidente regionale del Coni Moreno Rosati, che è anche il presidente regionale della Federazione bocce ha voluto inoltre preannunciare l’impegno del Coni e della Fib all’interno del carcere di Terni anche per il prossimo anno: «Non solo saremo presenti, ma amplieremo anche le discipline sportive che potrete sperimentare – ha spiegato – altre federazioni sportive provinciali hanno già dato la propria adesione e stiamo perciò adoperandoci per fare in modo che per il 2016 potrete provare altri sport».
Pellegrini «Credo fortemente – ha detto la direttrice del carcere – nel grande sostegno che può offrire l’attività sportiva tra la popolazione carceraria. Devo anche sottolineare che essa mette in luce spesso la parte più bella, quella della solidarietà, dell’aiuto reciproco tra di voi, la gioia e il sorriso che ne derivano. Anzi, spero che per l’anno prossimo venga ulteriormente ampliata la partecipazione da parte della popolazione carceraria ai vari corsi, perché ritengo che tali attività rappresentino davvero un grande aiuto non solo fisico, ma anche morale. Grazie al Coni per aver dato continuità a questo progetto».