Fabrizio Cardarelli (foto Fabrizi)

di Giulia Cardarelli*

Scrivo queste poche righe perché sento la necessità di chiarire quanto sta capitando a me e ai miei familiari dalla scomparsa di Papà. Alle innumerevoli prove di affetto e vicinanza che tanti spoletini ci dimostrano quotidianamente e che ringrazio di cuore, devo registrare alcuni comportamenti che mi rattristano. In questi quasi cinque mesi dalla ancora inaccettabile perdita, ho percepito chiara la sensazione di essere sollecitata, insieme alla mia famiglia, a prendere una posizione, piuttosto che un’altra. E avvertito il sospetto che con il nome di mio Papà, con l’immagine anche di noi famigliari, c’è chi vorrebbe costruirci la prossima campagna elettorale. Quello che in politichese si dice “tirare per la giacchetta”. Ho ben chiaro la differenza tra affetto sincero e sentimenti dettati dall’interesse.

Di mio Papà conosco ogni pensiero, cruccio, soddisfazione e rabbia; chi sono stati i veri Amici, quelli che non lo hanno mai abbandonato specie nelle sue battaglie per la legalità o in difesa del bene comune, coloro che lo hanno pugnalato alle spalle, le preoccupazioni che portava con sé e che gli facevano “perdere il sonno”, le idee che aveva ben chiare per il futuro e anche il governo della Città.
Il suo principale obiettivo era di non perdersi in inutili discussioni ma di operare fattivamente, attraverso l’unione delle persone che avevano intrapreso la stessa causa, la fusione delle idee, la ricerca della soluzione migliore, a prescindere dalle appartenenze politiche, superando ogni steccato ideologico.

Per tale motivo in questi mesi ho partecipato, è vero, ad un paio di riunioni alla quale sono stata invitata, sperando sinceramente di poter trovare o ritrovare quella unione delle due Liste civiche (Rinnovamento e Spoleto popolare, ndr) che Papà ha sempre cercato e voluto, spesso anche a scapito di ulteriori preoccupazioni e malesseri. Purtroppo così non è; lo ho amaramente constatato nell’ultimo incontro al termine del quale mi è stata consegnata, insieme ad altri, una tessera della “sua” Lista civica (Rinnovamento, ndr), tessera che non ho richiesto, né firmato.

Così, per evitare ogni forma di strumentalizzazione, sposando in pieno gli ideali di mio padre, mi vedo costretta a dover pubblicamente informare che non è mia intenzione schierarmi, da nessuna parte; che rimango una comune cittadina che voterà la persona più capace, onesta, disinteressata, disposta a spendersi per la nostra Città. “Una di voi”, per ricordare lo slogan che accompagnò la fatica elettorale di Papà.

Saremo sempre grati a chiunque vorrà ricordare, in qualsiasi forma, la figura e l’impegno di Fabrizio Cardarelli. Per il resto, forse, solo con l’insediamento del prossimo Sindaco della Città di Spoleto, del Consiglio comunale e della Giunta municipale potremo constatare se vi è la concreta volontà di proseguire l’azione amministrativa avviata da Papà. Questo è il modo migliore, l’unico con cui riconoscere concretamente, per chi lo vorrà, i meriti che aveva e sui quali riceviamo quotidiana testimonianza.

*Giulia Cardarelli, 31 anni, figlia del sindaco Fabrizio Cardarelli, scomparso il 10 dicembre 2017

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