Ammontano a oltre 14,7 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal ministero delle Imprese e del made in Italy come sostegno ai progetti di rilancio industriale delle società comprese nell’area di crisi complessa Terni-Narni. Le domande di agevolazione debbono essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. – Invitalia, a pena di invalidità, secondo le modalità e i modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 del sito internet dell’Agenzia medesima (www.invitalia.it) complete degli allegati ivi indicati. Le domande di agevolazione possono  essere già presentate; c’è tempo fino alle ore 12,00 del 18 luglio prossimo. Definiti criteri di selezione e valutazione: occupazione, settore e ambiente le direttrici per distribuire le risorse.
L’avviso con tutti i dettagli 

Crisi complessa «L’avviso – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Terni Mascia Aniello – promuove la realizzazione di iniziative imprenditoriali nel territorio comunale finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti. Tra le caratteristiche delle iniziative imprenditoriali ammissibili, viene indicata la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e/o innovazione di processo, progetti di ricerca e/o di sviluppo sperimentale e da progetti per la formazione del personale, in grado di sostenere l’economia locale e tracciare traiettorie di sviluppo sostenibile. Si tratta di un passaggio importante alla luce delle criticità ambientali della Conca Ternano-Narnese. Questa nuova amministrazione comunale intende promuovere molti altri incisivi interventi per tutelare davvero la salute e l’ambiente, a beneficio di tutti i cittadini ternani, superando le zone franche finora esistite. L’auspicio – conclude Aniello – è che vengano finanziati progetti in grado di cambiare finalmente la situazione, evitando qualsiasi forma di inaccettabile greenwashing, ovvero di ecologismo di facciata».

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