«Per il Parco Rosselli i tempi di reazione sono lentissimi. Sicuramente qualcosa si vedrà dopo il 2020, se tutto va bene». Enrico Melasecche, rappresentante in consiglio della lista civica d’opposizione I Love Terni, torna ad attaccare l’amministrazione Di Girolamo sul parco Rosselli, al centro di polemica negli ultimi mesi per via dei problemi di degrado e i ordine pubblico di cui è teatro.
L’interrogazione «La risposta alla mia interrogazione nel corso della seduta di question time – spiega Melasecche in una nota – ha dell’incredibile. Il Parco Rosselli è chiuso esattamente dal marzo 2015, un anno preciso. Ad oggi non esiste neanche uno studio per stabilire la natura della discarica sottostante emersa dopo lo sradicamento di alcuni pini che, nella caduta hanno sollevato le zolle e fatto emergere le scorie delle acciaierie. Il Comune in un anno è stato in grado soltanto di cercare di partecipare ad un bando del ministero dell’Ambiente per avere 200 mila euro necessari per fare solo e soltanto i carotaggi e le analisi del sottosuolo».
I fondi «I tempi secondo Melasecche sarebbero lunghissimi. «Quando mai il Comune dovesse risultare assegnatario di quella somma, andrebbe conferito l’incarico, espletare lo stesso, predisporre poi un capitolato per capire quali somme occorrono per la bonifica, reperire i finanziamenti, espletare un secondo bando di gara per effettuarla e poi, fra chissà quanti anni predisporre un progetto architettonico per realizzare il nuovo Rosselli. Con questo passo è molto ottimistico pensare al 2020».
Le riposte Secondo l’esponente d’opposizione la giunta Di Girolamo doveva seguire una strada divera in cerca dei fondi. «Il Comune non doveva segare i pini in buona salute ma eliminare quello caduti, stanziare poche migliaia di euro per carotaggi ed analisi, predisporre una richiesta al ministero ed alla Regione per la concreta bonifica il cui bando avrebbe dovuto essere ormai operativo. Entro il 2016 riaprire il parco salvando strutture ed essenze arboree. A Terni sta accadendo il contrario. Gli assessori scaricano fra di loro i compiti e le responsabilità. Nè il sindaco, men che meno il vicesindaco sono in grado di dirimere le controversie di giunta e dare un piglio operativo all’azione amministrativa».