«Il disagio c’è, ma nessuno qui parla di uscire dal Pd. Abbiamo qualche idea noi per rispondere a questo disagio». Sia Bersani che altri esponenti importanti della Sinistra riformista, riunita nella convention di San Martino in Campo, a Perugia, chiariscono che la battaglia a Renzi la giocheranno tutta dentro il Pd, distinguendo la loro linea da quella di D’Alema.
No scissione Oltre a Bersani ( così come aveva fatto Roberto Speranza venerdì aprendo la convention) anche l’ex governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, sottolinea che «la scissione non esiste. Noi siamo nel Pd, ci vogliamo stare perché è casa nostra. D’Alema è una grande personalità politica che ha detto la sua. Noi abbiamo detto in modo chiaro che stiamo nel Pd e ci vogliamo restare. Vogliamo discutere nel merito», ha concluso. E anche Miguel Gotor: ««Noi riteniamo che sia importante stare nel Pd essere nel partito democratico. D’Alema ha sottolineato un problema che c’é e mettere la testa sotto la sabbia e fare gli struzzi non è utile». Gotor ha anche invitato Renzi a dare «più ascolto e meno arroganza».
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Picconate all’Italicum Dalla Sinistra riformista sono arrivate bordate alla legge elettorale. «L’Italicum – ha detto Bersani -? Ne penso tutto il male possibile. Penso che sarebbe interesse di Renzi cambiarlo. Perché ho l’impressione che al M5s e alla destra la legge elettorale così com’è va bene». E riaprire i giochi sulla legge elettorale è la richiesta di tutta la sinistra Pd. Il deputato Andrea Giorgis, spiega che «bisogna mettere mano alla legge elettorale perché indebolisce la solidità del governo in quanto riduce e mortifica la rappresentanza». Gotor: «Dobbiamo passare all’azione: si è ottenuto che il nuovo Senato sia in conformità con la volontà degli elettori, si restituirà la scelta dei rappresentanti, sarà positivo. Lo diciamo anche nell’interesse di Renzi: non gli consigliamo una campagna elettorale proponendo un Senato composto solo da consiglieri regionali».
Gazebo Non è mancata neppure una battuta di Bersani su Gazebo, presente con Diego Bianchi. «Se la Rai, se il servizio pubblico si privasse o volesse indebolire una trasmissione come la vostra, da telespettatore mi girerebbero molto. Alcune delle cose che avete fatto, ad esempio sull’immigrazione, sono tra le cose più belle fatte dalla Rai negli ultimi anni».