di M. R.
Poker di interrogazioni sull’ex Asfm presentate dai consiglieri Valdimiro Orsini (Pd) e Luigi Bencivenga (Progetto Terni) alla seduta di question time di lunedì mattina. Tra prepensionamenti, assunzioni e acquisto di locali effettuati dall’azienda, a surriscaldare gli animi dei due esponenti di maggioranza a Palazzo Spada è in particolar modo il caso che riguarda il contratto di affitto stipulato da Farmacia Terni nel giugno 2015 per una struttura di circa 200 mq in via Rossini nella quale da allora non è mai avvenuto il trasferimento ma per la quale sarebbero stati già versati 16.500 euro. «C’è l’ipotesi di danno erariale, la questione – tuonano – finirà sul tavolo dell’Autorità nazionale anticorruzione e alla Corte dei conti».
Asfm Tra le interrogazioni rivolte all’assessore alle partecipate Vittorio Piacenti D’Ubaldi quella sul bando per la risoluzione consensuale anticipata del rapporto di lavoro pubblicato l’aprile scorso dall’Asfm. «L’avviso – ha detto Orsini – conteneva le modalità di presentazione d’istanza. Quanti hanno fatto richiesta? Il lavoratore con una semplice dichiarazione sostitutiva poteva certificare la propria posizione previdenziale? Quanto hanno effettivamente aderito alla procedura? Qual è la data di ratifica e quale quella di effettiva cessazione del rapporto di lavoro? Quale importo è stato riconosciuto ai dipendenti in uscita come incentivo all’esodo?»
Bando Due le dipendenti che hanno fatto richiesta – è stata la risposta di D’Ubaldi – e le ragioni per le quali l’azienda ha attivato la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro per pensionamento anticipato sono di natura organizzativa. Le richieste sono arrivate una il 29 aprile, l’altra il 30, le due dipendenti hanno presentato dichiarazione sostitutiva con la propria posizione previdenziale; la cessazione del rapporto di lavoro è avvenuta a giugno 2016, in un caso la maturazione dei requisiti per il pensionamento era prevista per il novembre 2017, nell’altro a dicembre dello stesso anno. Gli uffici attestano che da documentazione allegata la procedura è corretta. In un caso è stato pari a 18.661,28 mila euro il riconoscimento di incentivo all’esodo, nell’altro 16.254,51 mila. La sottoscrizione del verbale di conciliazione presso la direzione provinciale del lavoro è avvenuta il 29 giugno scorso». Secondo quanto dichiarato dal consigliere Orsini in sede di replica, le due dipendenti forse avevano già maturato requisiti previdenziali per il pensionamento.
I locali Sulla questione immobili dell’azienda, due sono i ‘filoni di indagine’ da parte di Orsini e Bencivenga, uno riguarda l’acquisto dei locali nel centro commerciale Coop di Gabelletta con il coinvolgimento di due soggetti di cui non è chiaro il ruolo e altre faccende legate alle modalità di compravendita. L’altro caso è proprio quello dell’affitto in via Rossini. L’assessore: «La localizzazione delle farmacie fa riferimento ad un ampio piano normativo che è stato rispettato, l’acquisto dei locali da parte di Asfm è dovuto all’ istanza di patrimonializzazione dell’azienda fatta da Palazzo Spada. Rispetto al punto vendita di Gabelletta non c’è stata valutazione comparativa con altri locali, ma assicuro ed è agli atti che c’è agibilità. Rispetto ai due soggetti citati – prosegue – non risulta alcuna consulenza né importi corrisposti per altre ragioni. Il contratto d’affitto per i locali di via Rossini per 180 mq circa è stato stipulato nel giugno 2015 prevede 12 mila euro il primo anno, 18.000 il secondo e 20.400 negli anni a seguire fino al 2021, ma il trasferimento non è ancora avvenuto. Valutiamo possibilità di recupero dei canoni versati». Tra le insidiose domande di Orsini e Bencivenga c’è anche quella sullo studio notarile scelto per l’atto di compravendita con insinuazione di certe parentele. «Se ne è occupato lo studio associato Flippetti-Donati – ha detto l’assessore – l’atto risale al 26 aprile 2016, massimo Donati di Spoleto ha seguito la pratica, lo studio è stato scelto dal Cda su deliberazione avvenuta in assenza del consigliere Filippetti, sul costo attendo la fattura».
Assunzioni Infine i due portano in aula in caso del concorso per l’assunzione di 4 farmacisti collaboratori, chiedendo se l’azienda abbia rispettato il vincolo di due professionisti appartenenti alle categorie protette previste dalla legge 68. «Tra i concorrenti risultati idonei – ha riferito l’assessore in aula – non erano presenti soggetti disabili e quindi Asfm ha proceduto a scorrimento della graduatoria. Tre in tutto i disabili che avevano fatto domanda, una di queste persone non si è presentata alle prove selettive, gli altri non sono risultati idonei. Tre risultano ad oggi gli assunti, rispettivamente il primo, il terzo e il quarto perché il secondo non ha accettato l’assunzione. Per il rispetto della legge 68 è stato richiesto al Cda di fornire ulteriore documentazione non ancora però pervenuta a Palazzo Spada». Per tutta risposta Orsini ha concluso dicendo: «Apprezzo sforzo dell’assessore, ma il problema è di trasparenza sulla gestione delle aziende pubbliche, è ora di smetterla». Giovedì all’ordine del giorno del consiglio l’approvazione del bilancio Asfm e il caso Mustica.
@martarosati28