Bartolini e Proietti

di Dan.Bo.

Tempo per allearsi, almeno ufficialmente, non ce n’è più: Giorgio Bartolini e Stefania Proietti, ovvero i due candidati sindaco che domenica si giocheranno la poltrona di primo cittadino di Assisi, correranno da soli. Domenica infatti, alle 14, sono scaduti i termini di legge per siglare un eventuale apparentamento in vista dell’apertura delle urne e dalle trattative che ci sono state nel corso degli ultimi giorni non è scaturita alcuna intesa. L’ago della bilancia è Antonio Lunghi insieme ai suoi 3 mila voti che però, è bene ricordarlo, non si spostano come se fossero pacchi. Lunghi, che in caso di alleanze avrebbe portato a casa un posto in giunta e quattro consiglieri, subito dopo il voto aveva lasciato aperte a tutti e ora, lunedì, commenta così la scelta di non apparentarsi: «In virtù delle diverse sensibilità e provenienze di ciascuno di noi – spiega – ritengo che l’atteggiamento più corretto e rispettoso delle oltre 3 mila persone che ci hanno accordato fiducia e preferenza sia la libertà di voto».

Parla Lunghi «Come affermato sin dall’inizio di questa bella avventura – continua – torno a ribadire che sarei stato un sindaco a tempo pieno nel caso il mio progetto avesse ricevuto la benedizione degli elettori ed avessi avuto l’opportunità di portare a termine il percorso e l’esperienza amministrativa iniziata; in caso contrario, sarei tornato al mio lavoro». Lunghi spiega poi che le trattative con i due schieramenti non hanno dato l’esito sperato: «Nella settimana appena trascorsa – scrive -, abbiamo cercato di comprendere se fosse possibile condividere il programma della nostra squadra con gli schieramenti che andranno al ballottaggio, ma l’esito dei colloqui non ha confermato questa possibilità, non accordando l’apparentamento per legge che è l’unica vera garanzia per la continuità di un progetto».

L’ESITO DEL PRIMO TURNO E I COMMENTI

Nessun accordo Il sindaco uscente infine (facente funzioni dopo l’elezione di Claudio Ricci in consiglio regionale) ringrazia chi lo ha sostenuto: «Con la serenità che mi deriva dall’aver lavorato in modo serio e proficuo per la città di Assisi sia come vicesindaco sia come sindaco reggente; con la tranquillità di aver sposato un progetto che poteva ancora dare tanti frutti grazie ad un gruppo fatto di persone di esperienza ed al contempo di giovani che peraltro hanno riscosso un ottimo risultato; con l’animo di chi ha fatto il proprio dovere sempre e fino in fondo, ringrazio tutti i nostri sostenitori, i nostri candidati e le loro famiglie, le tante amiche ed amici che ci hanno sostenuto, nella speranza che a vincere sia un futuro sereno e prospero per Assisi». Insomma, a meno di colpi di scena e di accordi che potrebbero ancora arrivare nel corso della settimana, da qui a domenica non verranno date indicazioni di voto.

Proietti e Bartolini Una scelta che Stefania Proietti sul suo profilo Facebook spiega così: «Abbiamo scelto il rinnovamento rispetto al passato – dice in un video – e quindi nessun apparentamento e nessun mercanteggiare i voti dei cittadini, solo un progetto civico aperto alle migliori forze della città». «Per gli accordi – dice invece Bartolini, sostenuto da tutti i partiti di centrodestra e dalla sua lista civica – vedremo. Abbiamo sempre detto che avremmo parlato con tutti e dopo aver analizzato il voto del primo turno siamo convinti che gli elettori di centrodestra, dopo un primo turno di divisioni,difficilmente voteranno a sinistra». Sinistra che, negli ultimi giorni, è lo spauracchio che Bartolini sta agitando per provare a convincere gli elettori. Esemplificativa in tal senso, l’uscita di qualche giorno fa sul fatto che Stefania Proietti è sostenuta da un partito, il Pd, che ha detto sì alle «unioni omosessuali». «Assisi – scriveva qualche giorno fa – non può essere guidata da “forze politiche in netto contrasto con i valori che la città rappresenta nell’’immaginario collettivo”».

Twitter @DanieleBovi