Continua ad alimentare il fermento politico la maxi inchiesta sugli appalti del Comune di Terni. Da un lato Mauro Nannini di Actl e Alis annuncia l’addio al partito di Rifondazione comunista, dall’altro a Palazzo Spada i grillini scrivono una lettera al numero uno dell’Anac Raffaele Cantone mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Cecconi definisce «inutile e specchio di una farsa il depotenziamento dei due assessori coinvolti nell’indagine».

Mauro Nannini «La Federazione del partito di Rifondazione comunista di Terni, mi vede totalmente in disaccordo quando si afferma che il tessuto sociale è distrutto da una ‘gestione palesemente clientelare e favoritista’ – dichiara Mauro Nanini -, la mia storia di cooperatore all’interno della coop Act e Alis da 27 anni è densa di volti, storie di disagio e sofferenza che nulla hanno a che vedere con gestioni clientelari e favori; se il tessuto sociale in questi anni ha mantenuto un livello di tenuta considerevole, il merito va ascritto a tutti coloro che hanno fatto una scelta nella loro vita, impegnandosi in un lavoro in ambito sociale, e ciò vale per le coop sociali, con cui si è instaurato un proficuo e bel rapporto, fondato su valori e lavoro. Sono stato capogruppo Prc in Consiglio Comunale, dal 2008 al 2013 – racconta – e constatare oggi, che la battaglia politica, si sposta su un asse di giudizio inquisitorio per chi onestamente svolge il proprio lavoro mi duole e mi amareggia, quindi dissociandomi da quanto sostenuto dal partito pubblicamente esco da Rifondazione comunista, ma non dalla Sinistra quella reale e autentica».

Fratelli d’Italia «Il sindaco contrabbanda il depotenziamento dei due assessori indagati nell’ambito dell’operazione Spada come un omaggio alle ragioni della legalità – tuona Marco Cecconi –  e come se non bastasse accusa le opposizioni di derive antidemocratiche e rifiuto del confronto, a proposito delle manifestazioni di protesta che hanno segnato l’ultima seduta del consiglio comunale, pura mistificazione della realtà – aggiunge -; se c’è qualcuno che in consiglio comunale, lunedì scorso, ha rifiutato il confronto è esattamente la maggioranza che sostiene il sindaco. I consiglieri hanno respinto in blocco la nostra richiesta di discutere un atto di indirizzo con il quale chiedevamo che venissero sollevati dall’incarico i due assessore raggiunti da avvisi di garanzia, manifestando arroccamento a difesa di una cittadella assediata non certo da legittime reazioni di protesta, quanto piuttosto dalle inchieste in corso, oltre che dai milioni di buco in bilancio colpevolmente accumulati in questi anni». Quanto alle scelte del primo cittadino Cecconi: «Siamo al terzo rimescolamento di deleghe nel giro di poche settimane, è la fotografia di una giunta allo sbando e di una città senza governo. Di Girolamo si rassegni, questa volta la città non si lascerà narcotizzare dal bromuro delle operazioncine di facciata».

M5s Il gruppo grillino a Palazzo Spada invece, a seguito della missiva inviata dal sindaco Leopoldo Di Girolamo all’Autorità nazionale anticorruzione contenente il bando per la concessione delle mense scolastiche, ha scritto una lettera al Presidente dell’Anac Raffaele Cantone. «Abbiamo avuto cura di allegare tutto il materiale in merito ai debiti fuori bilancio, le caratteristiche dell’appalto, nonché tutta la documentazione in merito alla proroga-rinnovo del 2013. Tutte informazioni che il primo cittadino si era dimenticato di porre a conoscenza dell’autorità. Il M5s – chiosano – è sempre pronto ad intervenire in supporto delle istituzioni, per fare piena luce e garantire la massima collaborazione e trasparenza. Insomma, anche questa volta, nessuno potrà utilizzare l’autorità per farsi scudo e delegittimare il lavoro della magistratura. Quello che sicuramente porteremo in consiglio comunale sarà una proposta di delibera per richiedere un’azione ispettiva da parte dell’autorità su tutti gli appalti degli ultimi anni, contratti direttamente dall’amministrazione, dalle partecipate e dagli enti collegati come ad esempio l’Ati4».

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