Enrico Flamini

di Enrico Flamini*

Il documento «Noi ci siamo, lanciamo la sfida», che convoca per il 15-16-17 gennaio un’assemblea nazionale aperta, è un importante passo avanti nella direzione di quanto sostenuto da Rifondazione comunista in questi anni: tutte le forze della sinistra aderenti al documento muovono infatti dalla condivisione dell’esaurimento e del fallimento della stagione del centrosinistra. Del resto è lo stesso percorso al quale abbiamo lavorato per le ultime elezioni regionali, percorso che ha registrato purtroppo un risultato negativo anche per le divisioni di collocazione nella sinistra umbra. Oggi però la nostra proposta di costruire un soggetto politico unitario e plurale della sinistra chiaramente autonomo e alternativo al Pd comincia a diventare realtà. Tutte le forze della sinistra in Italia e nella nostra regione ne avvertono la necessità storica. Non ci sentiamo orfani di un centrosinistra che ha prodotto il renzismo come fase terminale di una lunga mutazione genetica. Basti vedere come anche in Umbria il Pd e la presidente Marini siano sostanzialmente subalterni alle politiche del governo Renzi. Non esiste più alcuna specifità. Detto questo, il processo unitario finalizzato a dar vita alla costituente della sinistra implica che non vi siano padri e padroni, ma la costruzione comune di un percorso. Non servono gruppi dirigenti già definiti che si autoproclamano tali, ma l’apertura di un processo vero su basi democratiche.

Percorso partecipato e rinnovazione La necessità di fare un percorso partecipato e di rinnovare la classe dirigente sono condizioni necessarie per poter costruire una sinistra degna di questo nome, non una gentile concessione lessicale da scrivere in qualche luogo per poi lasciarla da parte alla prima occasione. Da questo punto di vista la forma è sostanza e, una volta chiarito che l’obiettivo è quello di costruire una sinistra autonoma ed alternativa al Pd, per farla occorre partire dai territori, non dalle sedi istituzionali. Questo perchè il tema del profilo politico del nuovo soggetto da costruire è decisivo. Non si tratta di fare una sinistra generica, ma un polo politico alternativo a Pd, M5S e destre, che lavori a rafforzare una sinistra europea antiliberista. Il punto è avanzare al paese una proposta di governo di sinistra alternativa al complesso delle forze neoliberiste. Rifondazione comunista dell’Umbria lavorerà affinché il processo unitario possa proseguire sulla via maestra comunemente tracciata, superando forzature e ricerche di primogeniture del tutto inutili e dannose.

*Segretario Regionale Prc Umbria

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