Il segretario regionale del Prc Stefano Vinti

di Stefano Vinti*

Che c’entra l’asta delle frequenze con l’Ici del Vaticano? C’entra e come. Due ottime possibilità di fare entrate senza colpire i soliti noti e di riversare fondi dove non ce ne sono più. Stabilito, infatti, che la manovra Monti è iniqua, ingiusta socialmente e non favorisce nessuno sviluppo, colpendo gli stessi, quelli di sempre e salvaguardando gli stessi, che ci si adoperi, almeno, su due fronti che porterebbero immediatamente grosse entrate: l’Ici per il Vaticano, uno dei maggiori proprietari immobiliari del paese e l’abbandono del ‘beauty contest’ per organizzare un’asta ‘vera’ delle frequenze.

Rivalutazione degli estimi catastali e reintroduzione dell’Ici, si colpisce nel mucchio senza tutelare i lavoratori e le fasce più deboli. Ci sarà un aggravio anche per gli inquilini ma non si tocca il regalo fatto ai grandi proprietari con l’introduzione della cedolare secca. Si reintroduce l’Ici ma non è previsto l’uso delle entrate conseguenti, neanche una parte, per un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica. Tutto si scatenerà sull’anello più debole della catena ma nessuno ha pensato e all’Ici sulle proprietà dello Stato della Chiesa, che possiede il 20% del patrimonio immobiliare italiano. E se proprio non la vogliamo mettere su tutte le proprietà, almeno sugli immobili per uso commerciale ce la possiamo fare? Nulla sembra più lontano dai programmi di questo esecutivo.

Dunque sacrifici, ma non per tutti, e allo stesso tempo regali, anche questi non per tutti. Si tratta del regalo delle frequenze, un bene comune, per Rai e Mediaset, che di frequenze ne hanno già a sufficienza. L’idea è dell’ ex ministro Romani, ma a quanto pare l’attuale ministro Passera non ha nessuna intenzione di rivedere la questione. Bisognerebbe invece annullare tutto e ricominciare con un’asta pubblica che apra a nuovi soggetti e a nuovi servizi (per esempio i gestori delle Tlc, sicuramente disposti a pagare). Una manovra diversa era sicuramente possibile. Non è accettabile, infatti, che non si preveda una patrimoniale e che i capitali scudati siano colpiti con un irrilevante 1,5%. Con una patrimoniale progressiva a partire dal 1% sopra il milione di euro si potevano reperire 20 miliardi colpendo solo il 5% della popolazione più ricca (le famiglie italiane con capitale superiore a 1 milione di euro sono 785.711). Lotta all’evasione fiscale, solo per quest’anno sono stati evasi al fisco circa 300 miliardi di euro. Si possono reperire 15 miliardi colpendo i grandi evasori e le loro attività illecite.

Riduzione delle spese militari, nel 2010 abbiamo speso 27 miliardi di euro e ora ne stiamo spendendo 17 per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35. La somma coprirebbe le intere manovre 2012 e 2013. L’ Ici per il Vaticano, infine, ci porterebbe circa 800 milioni di euro. Ma niente di tutto ciò non si è voluto fare. Chiediamo di intervenire per lo meno nelle due direzioni indicate e sostenere con queste entrate le fasce più deboli della popolazione.

*Assessore regionale e segretario del Prc Umbria

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One reply on “Manovra iniqua, far pagare Ici al Vaticano e vendere le frequenze tv”

  1. Se si rastrellassero ogni anno i 13 miliardi di euro che un sottogoverno confessionale continua a donare alla Città del Vaticano, sottraendoli con la menzogna dalle tasche della povera gente, se si recuperassero tutti gli introiti dell’ICI (il valore degli immobili vaticani ammonta per difetto a 30 miliardi di euro), la smetteremmo di parlare di debito pubblico (altra bufala) , di crisi delle pensioni, di tagli ai rinnovi contrattuali, alla sanità, alla scuola pubblica, all’arte, alla musica e allo spettacolo… Grazie a Berlusklaun il Vaticano, il più ricco Stato del Mondo, non paga più neppure l’ICI, i suoi monumenti privati sono ristrutturati con le tasse imposte ai lavoratori italiani, e gli istituti cattolici sono finanziati con i soldi di noi tutti, non con le offerte dei fedeli o delle aziende di Berlusconi, abbastanza ricche da permetterselo. Siamo il solo caso nel mondo in cui una popolazione multirazziale e multiconfessionale deve obbligatoriamente versare i propri contributi per farsi indottrinare. Atei, non credenti, agnostici, musulmani, ebrei, protestanti ed induisti, le cui tasse statali sono devolute molto benignamente ad una ideologia religiosa che li combatte accanitamente e che se potesse tornerebbe ad accendere nuovi roghi! È come se gli Italiani – il paragone non vi sembri forzato – fossero costretti a finanziare l’Iran per lasciarsi plagiare: è la stessa identica cosa, anche se sembra assurda. Ma come ha detto qualcuno: “Il Vaticano è uno stato! L’Italia no!”. DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
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