Pierluigi Mingarelli

del professor Pierluigi Mingarelli*

Illustrissimi consiglieri comunali di Foligno, vi scrivo come cittadino di Foligno che, da più di quaranta anni, ha sempre avuto come impegno civico mettere a disposizione della propria città e del territorio il proprio modesto contributo. Voi direte un vecchio, certamente un vecchio come dice la carta d’identità ma ancora con il desiderio di essere utile. Spero che mi scuserete per questo modo inusuale di rivolgermi a voi e se sottraggo un po’ di tempo ai vostri impegni.

Premetto anche che non ho alcuna intenzione di ledere o, scalfire, neanche minimamente, la vostra autonomia. Vi scrivo per comunicarvi la mia preoccupazione per quanto appare in questi giorni sulla stampa locale, in ordine alla situazione politica e amministrativa della città e alle possibili dimissioni del sindaco e della giunta comunale. Non conosco nel dettaglio le vicende che hanno portato alcuni consiglieri comunali ad assumere atteggiamenti e posizioni così drastiche, non le critico, ma esprimo forte preoccupazione e disagio in quanto, a mio avviso, un’eventuale decisione che ponesse fine all’attuale esperienza amministrativa, dopo neanche due anni, rischierebbe non solo di sospendere, ma di interrompere definitivamente un processo secondo me inedito, come non c’è mai stato, di cui Foligno è protagonista.

Quando dico Foligno, intendo le forze sociali ed economiche, le tante associazioni culturali così vivaci e piene di iniziative, singole persone che arricchiscono del loro prezioso contributo di volontari le tante organizzazioni che si impegnano in molteplici ambiti, l’impegno a favore della Città della Fondazione Cassa di Risparmio e, in primo luogo, il Comune di Foligno, certamente grazie ai suoi sindaci e alle Giunte che si sono susseguite, ma anche ai consiglieri comunali, sia delle maggioranze sia delle opposizioni, che hanno rappresentato in questi anni e rappresentano, oggi, la cittadinanza.

Vorrei sottoporvi questa riflessione: in questi anni Foligno è diventata una bella città, come mai lo è stata nel passato, sicuramente il merito va a tutta la città ma soprattutto alle istituzioni e a chi le ha rappresentate. Foligno in questi anni è stata sempre più viva per la presenza di tanti giovani e di tante persone e per aver dato vita e ospitato eventi, l’ultimo in ordine di tempo l’arrivo e la partenza di tappa del Giro d’Italia, che non solo le danno lustro, notorietà e attraggono visitatori da ogni parte d’Italia e fuori d’Italia, ma indicano, accanto a quelle già consolidate delle aziende innovative che operano in città, ulteriori possibilità per un futuro sviluppo: quelle legate al turismo, alla cultura, all’attrattività dei luoghi e dei monumenti del territorio, in definitiva alla bellezza, all’ospitalità della città e al suo impegno in direzione della cultura e della sua diffusione.

In particolar modo la cultura può diventare un elemento trainante della crescita del futuro: oggi in città sono attive strutture museali, riferibili a molte epoche storiche, comprese quella contemporanea; in essa si svolgono alcune manifestazioni di grande spessore, ivi compresa, consentitemelo, anche Festa di Scienza e di Filosofia –Virtute e Canoscenza. In definitiva Foligno oggi è una città diversa, totalmente diversa da solo dieci anni fa, non solo nell’aspetto esteriore, in quanto nei primi anni del 2000 era ancora nella fase della ricostruzione, ma negli orientamenti e nelle convinzioni dell’opinione pubblica, in primo luogo dei suoi giovani. Certamente non tutte le cose vanno bene, non sono abituato a dire in modo acritico che tutte le cose vanno bene, vedo anch’io la necessità di affrontare in modo più tempestivo sia i problemi che pone a noi tutti la mancanza del lavoro, soprattutto quello dei giovani, sia quelli dell’ampliamento delle fasce di povertà, sia i problemi che ci pongono i cambiamenti e la necessità dell’innovazione, sia, anche, la necessità di scelte più opportune e mirate.

Dalla stampa apprendo anche che si stanno per definire quelle che a me appaiono realistiche e formidabili occasioni di sviluppo: cito, fra le altre, la possibilità del recupero e della valorizzazione dell’area dello zuccherificio, dopo ben 34 anni di abbandono, la quale può tornare ad essere, come era prima della chiusura dell’attività, il luogo del lavoro e del futuro; la definizione e, in alcuni casi, di avvio dei programmi e dei progetti legati alla programmazione europea 2104 -2020. Perché interrompere questo processo facendo venir meno la maggioranza necessaria per continuare a farlo vivere e rafforzare?

Non voglio entrare nello specifico delle contestazioni o dei motivi di dissenso, non li conosco a fondo; non vi esorto con questa lettera a metterli da una parte, seguitate a far valere e rappresentare le vostre opinioni e le vostre valutazioni su ciò che non ritenete valido e giusto, tradirei me stesso in quanto ho sempre espresso con chiarezza e, spesso, durezza, le mie opinioni, ma tenete sempre presente che dalla vostra decisone dipende il prossimo futuro della città. Vi prego di valutare tale mia lettera non come un tentativo di convinzione, sarebbe presuntuoso da parte mia, ma solo un invito pacato a continuare rappresentare una guida politica e amministrativa illuminata della città, capace di guardare in avanti proprio mentre è critica verso l’oggi. Grazie per l’attenzione.

*Pierluigi Mingarelli, direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno che, tra le altre, organizza la Festa di Scienza e Filosofia