Ranieri, Amoni e Betti

Affitti agevolati per chi decide di vendere merci tipiche o magari assenti in una zona, professionalità per la gestione del territorio e dei centri urbani, sviluppo dei cosiddetti centri commerciali naturali, attuazione dei quadri strategici di valorizzazione e realizzazione dell’agenda urbana regionale e non solo. Anci e Confcommercio uniscono le forze nell’ottica di uno sforzo comune per riqualificare le città umbre sul piano economico e sociale. Lo strumento attraverso il quale centrare questo obiettivo è il protocollo d’intesa firmato mercoledì mattina nella sede dell’Associazione dei Comuni. Intorno al tavolo si sono seduti Aldo Amoni, presidente Confcommercio Umbria e Cristian Betti, coordinatore della consulta commercio Anci Umbria e sindaco di Corciano.

Gli impegni Anci e Confcommercio poi si impegnano affinché le amministrazioni comunali individuino, nei nuovi piani regolatori, le aree oggetto di riqualificazione approfondendo le possibilità di utilizzo allo scopo di fondi europei, magari selezionando un primo nucleo di comuni sperimentatori. Tra gli scopi del protocollo anche quello di contrastare il processo di desertificazione dei territori, l’aumento dell’attrattività del sistema economico delle città, la valorizzazione delle tipicità insieme a funzioni e servizi migliori per i cittadini. «Anci e Confcommercio – ha detto Betti – sono realtà abituate a rimboccarsi le maniche».

Betti «I Comuni – ha detto ancora Betti – possono sostenere lo sviluppo economico, aiutando le attività attraverso le agevolazioni fiscali per i proprietari di immobili a uso commerciale nei centri storici. Mi auguro che le amministrazioni recepiscano il protocollo, applicandolo secondo le peculiarità e specificità del proprio contesto». «Il Protocollo che abbiamo sottoscritto – ha commentato invece Amoni – riconosce il ruolo sociale ed economico delle imprese del commercio, turismo, servizi, come soggetti attivi per la rivitalizzazione dei centri storici e la riorganizzazione delle attività economiche e dei servizi ad essi connesse, in funzione del miglioramento della qualità della vita dei cittadini e della riconquista da parte delle città del loro ruolo centrale nella vita sociale, economia e culturale. L’impoverimento delle città e delle aree urbane, frutto di tante scelte sbagliate, va combattuto».

Amoni Uno strumento per invertire questa tendenza è, secondo Amoni, quello dei bandi per i centri commerciali naturali: «Un grande lavoro – ha detto – è stato fatto a Perugia e a Terni. Una opportunità che andrebbe estesa alle altre città dell’Umbria, fino ai centri minori. Un lavoro che per le imprese è una sfida, perché per noi le città sono anche luoghi dell’innovazione, in cui sviluppare soluzioni creative, proporre nuovi servizi sperimentando le nuove tecnologie».

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