di Lucia Caruso

Dietro l’icona della storia dolciaria non poteva che esserci una narrazione romantica. Parliamo del celebre Bacio Perugina, nato dalla straordinaria intuizione di Luisa Spagnoli a cui è dedicata la fiction in onda su Rai1 l’1 e il 2 febbraio. Il cioccolatino che oggi conta numeri da capogiro nasce nel 1922. Il suo nome originario era “Cazzotto” data la sua forma un po’ tozza e nasceva nel tentativo di contenere i costi della produzione. La rivoluzionaria Luisa infatti pensò bene di prendere i residui di lavorazione unendoli alla granella di nocciola. Ne verrà fuori un successo siglato made in Umbria.

Da “Cazzotto” a “Bacio” Sarà presto ribattezzato “Bacio” da Giovanni Buitoni, uno dei fondatori della Perugina, che pensò subito che per i clienti sarebbe stato difficile chiedere ad una graziosa venditrice “Per favore un Cazzotto” invece avrebbe fatto di certo un altro effetto chiedere: “Mi dia un Bacio”. Insomma alla dolcezza di quel cioccolatino non si poteva che accostare un nome altrettanto dolce che rendesse bene l’idea ancor prima di mangiarlo.

Il packaging Ad accompagnare per mano la scalata del  cioccolatino fu Federico Seneca attraverso l’invenzione di un packaging che potesse esso stesso raccontare l’essenza del prodotto. A contenere i Baci infatti fu da allora la celebre scatola blu su cui sono raffigurati i due innamorati che si ispirano al famoso dipinto “Il bacio” di Francesco Hayez.

Il design negli anni Se negli anni ’70 la confezione si ispira al film simbolo di quel periodo “Love Story”, negli anni ’80 ha un cambio radicale nel linguaggio e diventa più moderno con il famoso tubo, accompagnato dal verbo “tubare”, sinonimo di “piacersi”, molto in voga tra le nuove generazioni dell’epoca. Negli anni ’90 invece il Bacio entra nell’atmosfera natalizia con la confezione a forma di palla da appendere poi all’albero di Natale. Poi saranno tanti i mutamenti nel design che permetteranno al bacio di entrare in ogni occasione nelle case degli italiani.

I biglietti dei baci Ma oltre a firmare il restyling dell’immagine Seneca ideò anche i mitici carteggi d’amore all’interno di ogni celebre incarto stellato. I messaggi sono frasi di famose poesie o anche di anonimi che celebrano l’amore e l’amicizia. Nel 2000 attraverso il progetto “Piacere d’Autore”, saranno gli stessi innamorati a scrivere le frasi per i bigliettini. In poco tempo l’azienda raccoglierà oltre 40.000 frasi per sceglierne 15 da inserire nei Baci Perugina. Nel 2015 è Tiziano Ferro a firmare i carteggi. Invece quest’anno toccherà a Fedez, che per la speciale edizione di “Autografi d’amore” sarà protagonista assoluto dei Baci durante San Valentino con 30 frasi delle sue canzoni, 10 inediti e la riproduzione di due tatuaggi per un totale di 80 bigliettini tutti da collezionare.

Un cult E’ evidente che la forza di questo cioccolatino risiede non solo nei suoi ingredienti, gianduia, cioccolato e nocciole che insieme creano un gusto magico, ma anche e soprattutto nel costante sviluppo di un marketing innovativo che si rifà sempre a una tradizione romantica e nel contempo è capace di seguire i mutamenti della società, entrando nell’immaginario collettivo e divenendo un vero e proprio cult nel mondo.

I numeri I numeri parlano chiaro. Sono 1500 i Baci prodotti al minuto e 300 milioni sono quelli venduti ogni anno in ben 55 paesi. Ed è da Perugia che parte quest’avventura che ha portato al successo di questo orgoglio made in Umbria capace di fondere esperienza, gusto, storia e stile,  facendolo diventare un’eccellenza made in Italy.

 

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