di A.G.
Un nuovo format per raccontare il patrimonio artistico dell’Umbria attraverso gli occhi e le note di musicisti che rappresentano al meglio il panorama musicale jazzistico italiano. È stato presentato ufficialmente il 4 marzo ‘JazzLife’, con cui Umbria Jazz si inserisce nel più ampio progetto ‘Italiana’, la neonata piattaforma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale creata per promuovere la cultura e la lingua italiana nel mondo.
La vita con la J maiuscola Web, Tv e social media: sono questi i canali per «vivere la vita con la J maiuscola» scoprendo – e riscoprendo – le meraviglie della nostra regione. Nella prima serie di ‘JazzLife’, ognuno dei quattro appuntamenti ha come filo conduttore un progetto musicale e una città dell’Umbria e si sviluppa attraverso incontri con personaggi del luogo, enogastronomia, arte e storia. Colonna sonora della narrazione, la personalità e la creatività di musicisti capaci di vedere il nostro paese con occhi appassionati, sensibilità fuori dal comune e punti di vista inaspettati.
Il concept «Chi se non loro possono raccontare la vita con un sano tocco di sorpresa e novità, data dall’improvvisazione?! JazzLife riassume tutto questo». Queste le parole di Michele Baggio, ideatore del format che ha preso ispirazione da un amore per il documentarismo, per la musica di qualità e per il festival Umbria Jazz, per cui lavora dal 2003. «Mi riempie di gioia che Umbria Jazz abbia sostenuto questo progetto, perché è un’istituzione che reputo un punto di riferimento decisivo nella storia musicale del nostro paese e nella diffusione della bellezza artistico-culturale dell’Italia nel mondo. Musicisti italiani e internazionali adorano venire al festival per la sua atmosfera coinvolgente, la cucina e i concerti a tutte le ore in luoghi storici straordinari».
Location e artisti Avviandosi a festeggiare 48 anni di vita nel 2021 Umbria Jazz, con il sostegno del Ministero degli Esteri, vuole dare un nuovo impulso e un nuovo punto di vista alla fruizione della musica, proponendosi a un pubblico inedito, composto non solo da appassionati di jazz, ma anche di arte e cultura. Partendo da quel fattore indispensabile – determinante per il successo del festival sin dal 1973 – che è il background culturale dell’Umbria. Le riprese infatti, realizzate nel settembre 2020, sono state realizzate in quattro luoghi storici e significativi per Umbria Jazz: Perugia e Orvieto, sedi delle versioni estiva e invernale del festival, Gubbio e Castiglione del Lago, tappe delle prime edizioni itineranti della manifestazione negli anni ’70. Il quartetto di Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli e Dado Moroni, la Cosmic Renaissance di Gianluca Petrella e il trio di Gabriele Mirabassi si sono esibiti rispettivamente al Cassero di Porta Sant’Angelo di Perugia, all’esterno del Duomo di Orvieto, al Teatro Romano di Gubbio e alla Rocca del Leone di Castiglione del Lago. Su https://www.umbriajazz.it tutte le puntate, gli artisti e le location.