di Francesca Marruco
«Mia figlia insisteva con l’amica affinché lo denunciasse. Ilarietta non lo faceva perché il bimbo era troppo affezionato al padre». Lo racconta Edi Elleborini, la madre di Ilaria Toni, l’ingegnere scampato miracolosamente alla matanza di domenica scorsa a Ponte Valleceppi in una intervista riportata dai quotidiani La Nazione e Il Messaggero. Il cadavere di riccardo Bazzurri invece non è stato ancora restituito alla famiglia, come si era precedentemente appreso, in quanto il pubblico ministero Manuela Comodi ha disposto degli ulteriori accertamenti sul decesso.
Sms pesanti «Mia figlia – spiega la donna – aveva letto i messaggi pesanti che il Riccardo Bazzurri aveva inviato alla sua amica durante l’ultima settimana e continuava a ripetergli di rivolgersi ai carabinieri. Voleva uccidere anche lei».«Sa che Ilaria sta male, ma del bimbo non sa niente», racconta ancora mamma Edi, che lavora in ospedale.
Il primo colpo «Ilaria ricorda un solo colpo – spiega ancora la mamma -. Sicuramente ha sparato a lei per prima mentre si era voltata per spostare una borsa sui sedili posteriori in cui si stavano sedendo Ilaria Abbate e il bimbo. Dietro di lei sentiva il bambino piangere, rantolare, un pianto diverso, non normale».
Mamma e figlio E se da un lato comunque Ilaria Toni è una miracolata, in un altro reparto dell’ospedale di Perugia, Ilarietta lotta per restare in vita. Le sue condizioni, che lunedì pomeriggio avevano fatto registrare un cauto ottimismo da parte dei medici, sono infatti precipitate martedì mattina, facendo temere il peggio ai familiari per molte ore. E il pericolo non è affatto scampato, né per lei, né per il suo bambino di due anni e mezzo che è ancora in condizioni gravissime al Meyer di Firenze.
Tempi lunghi Il piccolo, come ha spiegato l’ufficio stampa dell’ospedale pediatrico, è stato stabilizzato non appena arrivato e il catetere che gli è stato messo permette ai sanitari di monitorare la sua pressione endocranica. Il bambino viene continuamente sottoposto a Tac e esami di varia natura. Secondo quanto è stato possibile apprendere, adesso il piccolo è in una sorta di situazione stazionaria, gravissima e imprevedibile, ma stabile. Il percorso che lui e la sua mamma potranno e dovranno fare non è possibile stabilirlo. I medici parlano infatti di tempi lunghi.