Il corpo di Luca Rosi portato via (foto F.Troccoli)

di Francesca Marruco e Ivano Porfiri

E’ stata una vera e propria esecuzione quella di Luca Rosi da parte dei rapinatori di Ramazzano. Ora la caccia all’uomo procede a ritmi serrati. Si indaga nei gruppi di stranieri della zona, ma anche in bande di «cani sciolti», imprevedibili e pericolosi.

Per proteggerla Luca il primo proiettile lo ha preso quando si è messo tra la fidanzata Mary e quei tre uomini che volevano portarla con loro. Forse solo per farsi aprire il cancello e scappare via. Forse per chissà quale altra inaudita violenza. Insieme alla mamma Ivana, alla fidanzata Mary e al nipotino, erano tutti seduti a terra lungo il corridoio. In fila l’uno accanto all’altro. I rapinatori si sono rivolti a Mary e le hanno detto «Tu vieni con noi» e l’hanno tirata in piedi. E’ a quel punto che Luca si è alzato e si è messo davanti a lei, nel disperato tentativo di proteggerla facendole da scudo nonostante avesse le mani legate dietro la schiena.

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L’esecuzione Ma i tre banditi non ci hanno pensato due volte: uno di loro gli ha sparato alla coscia, a bruciapelo. Luca allora è corso in camera da letto. Ha chiuso la porta e ci si è  appoggiato con tutta la forza che aveva per non farli entrare. Ma un colpo di pistola lo ha raggiunto sul fianco trapassando la porta. A quel punto sono entrati e lo hanno finito con altri due colpi al torace e all’addome. Un’esecuzione. Luca è caduto sul letto sotto la forza di tutti quei proiettili. I banditi hanno portato fuori la mamma Ivana e si sono fatti aprire da lei il cancello della villetta. Poi sono spariti nel buio della notte con la Golf nera della loro vittima, che per un po’ ha lottato tra la vita e la morte.

Luca agonizzante In corridoio e in camera con la porta trapassata da un proiettile il sangue di Luca è dappertutto. Mary prova a soccorrerlo. La mamma Ivana corre al bar a chiamare il marito Bruno. Le belve gli hanno bruciato i telefoni nel caminetto. In cui appena entrati, per mettere subito in chiaro le cose hanno sparato due colpi di pistola. La violenza inaudita dei tre, che sono entrati dalla porta finestra sul retro della villa aumenta dopo che nella cassaforte, di cui sapevano l’esistenza, non hanno trovato molto.

Chi gli ha detto della cassaforte? Sapevano che in quella casa c’era una cassaforte. Qualcuno deve averglielo detto. Qualcuno che forse vive lì. Un basista di cui tutti sospettano l’esistenza. Magari uno del posto. Uno che conosceva la famiglia di Luca, che adesso si è rifugiata in casa della figlia, dove c’è quel nipotino che ancora non sa di aver perso l’amato zio.

L’identikit del commando E’ proprio su questi interrogativi che si concentrano le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Perugia, affiancati dalla sezione «Crimini violenti» del Ros e dal Ris di Roma. Dopo un nuovo sopralluogo sono decine gli oggetti repertati, che verranno analizzati alla ricerca di tracce utili all’indagine. Il presupposto è che il gruppo era ben organizzato: cappucci cuciti artigianalmente, guanti per non lasciare impronte, niente cellulari per non lasciare tracce nelle celle telefoniche sugli spostamenti, l’auto parcheggiata a distanza e pronta per la fuga.

Due auto? I malviventi sono fuggiti dopo l’omicidio con la Golf nera di Luca. Per poca strada, però: circa un chilometro verso nord. I militari la hanno ritrovata nella zona di Resina. Luoghi ben conosciuti da almeno uno dei componenti della banda. Tutti in quella zona gli ultimi colpi: che si tratti dei medesimi criminali è più che un’ipotesi. Nelle ultime ore, però, i carabinieri hanno trovato un’altra macchina rubata, più lontano. Forse anch’essa abbandonata durante la fuga. Una strategia a cerchi concentrici (uno vicino all’obiettivo, uno più largo) per sfuggire ai controlli.

La pistola Una semiautomatica calibro 7.65 quella usata per uccidere Luca. Su quei proiettili e sui bossoli lavora il reparto scientifico dei carabinieri. Dirà se è già stata usata in altri casi: i proiettili lasciano una traccia unica.

Locali o no? I carabinieri cercano tra i pregiudicati ma non solo. I tre rapinatori erano giovanissimi: potrebbero anche essere incensurati. Potrebbero venire da luoghi diversi e riunirsi solo poco prima di colpire. Si setacciano tabulati telefonici dei giorni precedenti a tutte le ultime rapine (anche quella con stupro di Pietramelina). Si effettuano controlli, si ascoltano le fonti confidenziali. Si cerca lavora su alcune piste già individuate, anche se non sarà facile trovare quelle che vengono definite «bestie» ma che da sabato mattina sono già tornate in mezzo a noi: giardinieri, autisti, camerieri, operai. Con gli artigli retratti, in attesa del prossimo colpo.

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7 replies on “Omicidio Rosi, lo sparo attraverso la porta e poi l’esecuzione. L’identikit del commando”

  1. politici, giudici, forze dell’ordine…se non sapete proteggere la vostra gente
    dovete cambiate mestiere…

  2. non c’è posto nelle carceri?
    questi vanno chiusi in 50 cm quadri, 30 metri sotto terra..
    che rabbia

  3. Questa ondata di violenza é figlia della crisi. e purtroppo la vostra struttura sociale ( avete troppi cittadini stranieri) e la dispersivitá del territorio non vi aiuta. Penso sia solo l’inizio. Solidarietá alla famiglia. dalla sicilia

  4. Ma il sindaco si riempe la bocca di paroline. Ma si ricorda quando il Comune pagava l’affitto alla moschea di al qaeda a Ponte Felcino e lui era assessore? L’imam che insegnava ai bambini arabi a menare a quelli cristiani a scuola? In qualunque altro paese del mondo queste comunità non avrebbero diritto a stare. Invece non si manda nemmeno la polizia municipale a controllare dove vivono in 20-30 in un appartamento. Perugia non è più una città italiana e faccio appello al resto dell’Italia volenterosa di venire a liberarla….ma quasi quasi vedendo che qui si continua a votare per i comunisti sono anche contento di questa situazione.

  5. Le forze dell’ordine che cercano “INCESSANTEMENTE” dove sono?!?!? Sono passato sta mattina per ben due volte dalla superstrada e nei pressi di Ramazzano e non ho visto nemmeno mezza pattuglia girare, nemmeno un posto di blocco… Quando c’è una “caccia all’uomo” come è stata definita dai giornali per lo meno bisognerebbe pattugliare alcune aree e piazzare posti di blocco strategici…. Io non voglio insegnare alla polizia e ai carabinieri a fare le indagini, non ne ho certo le competenze, però anche un idiota lo capisce che agli ingressi delle autostrade e nelle zone dove si prevede che circolino questi malviventi DAL FORTE ACCENTO DELL’EST è necessario pattugliare e setacciare le strade principali… Neanche una pattuglia!! NIENTE!! Vedo molti più sbirri circolare a fine mese per fare le multe (per far quadrare i conti nelle casse comunali)… oggi che invece si cerca qualcuno seriamente le strade erano deserte!! Le forze dell’ordine non hanno capito che prendono uno stipendio per proteggere le persone oneste e civili, non per fare “DRIVER WATCHING” e fotografare e multare le auto che sforano di 10 kmh il limite…
    RIDICOLI!!!
    Sopra ho scritto in grassetto le parole “ACCENTO DELL’EST” per sottolineare il perchè, proprio come diceva Franco, è colpa nostra se l’Italia è inquinata da tutti i delinquenti stranieri, perchè le statistiche parlano chiaro: il 70% dei rumeni che vivono in Italia sono ex pregiudicati schedati e con la fedina penale sporca… L’Italia è il posto in cui c’è meno tolleranza per i cittadini onesti e ITALIANI piuttosto che per gli stranieri che vivono (non tutti ma la stragrande maggioranza) come parassiti malavitosi… e molti di quelli che vivono onestamente, si permettono anche di insultare, bistrattare e disprezzare il paese che li ospita, parlando dell’Italia sempre in tono dispregiativo (che se ne tornino da dove vengono allora dico io).
    Forse passerò da eretico ma secondo me se ci fosse al governo una persona come IL DUCE (alleanze sbagliate a parte) ci sarebbe più ordine, più lavoro, più disciplina e più dignità per tutti noi persone oneste e, per chi dice che il fascismo non è libertà e non è democrazia, questo serva a loro per capire che c’è molta meno libertà in questa situazione in cui siamo schiavi di noi stessi e delle nostre paure ed io, ultimamente, sto cominciando ad aver paura anche a rimanere chiuso in casa (e questo penso che sia l’orlo della schiavitù)…
    Spero che qualcuno si renda conto della situazione verso la quale stiamo navigando, un paese in cui i giovani laureati e talentuosi se ne vanno all’estero perchè qui non ci sono opportunità valide per la gente in gamba, onesta e volenterosa di lavorare e di far famiglia… Un paese che si sta svuotando di menti brillanti e che si sta facendo invadere da stranieri che odiano e sfruttano l’Italia per i loro comodi, se ne fottono delle leggi e se possono delinquere lo fanno senza rimorsi… e non venite a dirmi che ” i delinquenti non sono solo stranieri, ci sono anche italiani delinquenti” perchè questa è una boiata, una frase fatta…. e poi visto che già ne abbiamo a sufficienza di italiani delinquenti non vedo perchè si debba raccattare anche tutta la feccia dell’est (perchè di feccia si tratta) e le carceri sono strapiene di loro e noi le carceri le paghiamo con i soldi e con le tasse…. pensate che in carcere hanno anche la TV e vedono la RAI…. a me invece la RAI non si vede e PAGO ANCHE IL CANONE!!

  6. Mi vergogno di aver dovuto leggere i commenti qui sopra scritti dai miei civili concittadini.

    1. Ma tu non ti devi permettere di usare la lingua per offendere gli altri. Metti il tuo commento a favore degli stranieri criminali o stattene zitto.

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