di Massimo Colonna
Verde pubblico, cascata delle Marmore, manutenzioni cimiteriali, Terni Reti e mense. Sono cinque in particolare i settori i cui appalti sono finiti all’attenzione della procura della Repubblica di Terni nell’operazione Spada, dal nome del palazzo sede comunale, scattata giovedì di primo mattino in una trentina di postazioni, tra uffici dell’amministrazione, sedi di cooperative e abitazioni di alcuni dei 16 indagati. Si tratta di una prima fase dell’indagine in cui gli inquirenti hanno acquisito elementi che porteranno poi ad un proseguimento dell’attività investigativa, che arriverà ad una conclusione delle indagini con un documento formale da parte della procura alle persone fin qui coinvolte che a quel punto potrebbero vedere il proprio percorso proseguire ancora sotto gli occhi degli investigatori oppure uscire di scena. Puntano proprio su questa fase embrionale dell’indagine gli avvocati difensori per i primi commenti: «Aspettiamo di vedere le contestazioni nel dettaglio, poi valuteremo».
SEDICI INDAGATI: IL BLITZ DELLA MOBILE
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Tutto parte un anno fa L’indagine è stata avviata circa un anno fa: vengono ipotizzati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. A due indagati inoltre è stato anche notificato anche un avviso di garanzia per falso ideologico. Tra i sedici indagati figurano i nomi dell’assessore ai Lavori pubblici Stefano Bucari, quello al Bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi, Renato Pierdonati (direzione lavori pubblici e gestione territorio del Comune di Terni), Federico Nannurelli (direzione lavori pubblici del Comune di Terni), Stefano Notari (presidente coop sociale Alis), Carlo Andreucci (responsabile appalti e progettazione sociale presso coo sociale Actl, assistito dall’avvocato Massimo Proietti), Sandro Corsi (presidente coop sociale Actl), Antonio Sabatini (responsabile legale della società cooperativa Ultraservizi), Paolo Neri (direzione gestione e manutenzione patrimonio del Comune di Terni), Luca Ascani (coop sociale Gea), Gianluca Tomassi (presidente della coop sociale La Torre), Goffredo Maria Copparoni (Terni Reti), Nicola Cimadoro (coop Solco), Alessandro Marinucci (multiservizi Asso srl). Altre due persone sono stati raggiunti da avviso di garanzia senza però subire perquisizioni, arrivando così ad un totale di 16 nomi, come spiegato anche dalla questura in una nota.
I settori L’indagine dunque riguarda l’assegnazione degli appalti dal Comune e delle cooperative in diversi settori, in particolare le modalità con cui sono stati affidati i ‘pacchetti’. Ancora non è chiaro come sia nata l’indagine: se da un esposto magari di una cooperativa esclusa, oppure da altri tipi di segnalazioni. I settori su cui gli inquirenti si sono concentrati sono quelli della gestione del verde pubblico, della cascata delle Marmore, delle manutenzioni (in particolare quelle cimiteriali), Terni Reti e mense.
Le difese Dopo l’acquisizione di documenti dunque ora inizia una nuova fase dell’indagine: in questo momento la procura, tramite gli agenti della squadra mobile e della Guardia di finanza, ha prelevato le informazioni su cui lavorerà per trovare i riscontri che ritiene di poter individuare nel quadro delle ipotesi di reato disegnate finora. Quando finiranno le indagini poi ci saranno gli avvisi per tutti e 16 gli indagati: a quel punto qualcuno potrebbe uscire dal radar degli inquirenti mentre qualcun altro potrebbe continuare ad essere sottoposto al procedimento che a quel punto, con la chiusura delle indagini, dovrebbe arrivare ad una richiesta di rinvio a giudizio o meno. Elemento, questo messo, in evidenza anche da alcuni degli avvocati difensori: «Siamo ancora in un momento di acquisizione degli atti – spiega Roberto Spoldi – legale difensore dell’assessore Bucari, di Corsi e Notari – per cui aspettiamo di conoscere le contestazioni nel dettaglio e poi valuteremo il da farsi».
@tulhaidetto