di Chia.Fa.

Il governo prende tempo per gli aiuti alle imprese terremotate, ad eccezione di quelle agricole e zootecniche a cui nel decreto vengono riservate una serie di misure. Giovedì sera è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il terzo provvedimento per fronteggiare l’emergenza del Centro Italia con lo scopo dichiarato di semplificare le procedure.

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Nuovo decreto terremoto Nei 22 articoli sono diverse le novità, a cominciare dalla possibilità di affidare progettazione e lavori per campi casette e nuove scuole attraverso la procedura negoziata senza bando di gara con cinque ditte da individuare con la formula dell’estrazione tra quelle iscritte all’anagrafe Antimafia e nelle liste a disposizione delle prefetture, quest’utime inizialmente non considerate ma poi inserite su richiesta delle Regioni interessate a tenere sui territori di riferimenti le economie messe in moto dalle gare. La misura permette quindi di evitare le lungaggini delle procedure aperte legate soprattutto ai tempi necessari agli uffici per vagliare la montagna di offerte, nel caso delle opere di urbanizzazione delle 60 casette in località Opaco a Norcia sono state circa 270 le proposte vagliate dalla commissione prima di procedere all’aggiudicazione.

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Aiuti fasce deboli, ok busta pesante e microzonazione Il decreto introduce aiuti alle fasce più deboli della popolazione stanziando 41 milioni di euro per contributi a favore di famiglie con Isee fino a 6 mila euro, l’indicatore va calcolato al netto dei patrimonio immobiliare danneggiato. Risolta anche le problematiche emerse in relazione alla busta pesante di cui potranno beneficiare lavoratori residenti nel cratere ma dipendenti di aziende con domicilio fiscale fuori dal perimetro. Confermato anche il piano di microzonazione sismica terzo livello per tutti i comuni inseriti nel cratere che dovranno però procedere agli studi rispettando, oltre alle norme, anche le indicazione del Centro per la microzonazione sismica del Consiglio nazionale delle ricerche, che garantirà analisi omogenee nelle quattro regioni interessate. Per la microzonazione in circa 130 comuni la copertura stabilita dal governo ammonta a 5 milioni di euro. Sulla rimozione della macerie non ancora avviata il nuovo decreto stabilisce che la redazione del piano di gestione non è più in capo al commissario straordinario bensì demandata ai presidenti di Regione, che sono vicecommissari, che entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del nuovo decreto dovranno approvare i piani per la gestione delle materie e dei rifiuti.

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Case della Regione e questioni tecniche Il governo ha previsto poi la possibilità che le Regioni acquisiscano a titolo oneroso immobili agibili a uso abitativo da destinare ad alloggi provvisori per gli sfollati residenti in zone rosse o con inagibilità di tipo E ed F. Gli stabili dopo l’emergenza verrebbero destinati ad edilizia residenziale pubblica. A dover autorizzare le operazioni di acquisto è il capo della Protezione civile.  Limiti anche per il contributo dello Stato alle attività tecniche che vale il 10 per cento, incrementabile  fino al 12,5 per cento per i lavori di importo inferiore a 500 mila euro, mentre per lavori di valore superiore ai 2 milioni di euro si scende fino al 7,5 per cento. Cambia anche la questione degli incarichi di geometri e ingegneri che potranno seguire massimo 30 pratiche, dal computo sono escluse le schede Aedes e la ricostruzione leggera. La soglia può essere comunque superata previa dimostrazione di adeguata capacità organizzativa da parte dello studio tecnico.

Agricoltori e allevatori Dopo l’approvazione del decreto in Consiglio dei ministri lo scorso 2 febbraio, il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, aveva confermato le misure a sostegno di agricoltori e allevatori entrate ora in vigore con la pubblicazione del decreto. In particolare, in attuazione dell’ok di Bruxelles all’incremento fino al 200 per cento della quota nazionale per gli aiuti alla zootecnia, si conferma l’aiuto di 35 milioni di euro agli allevatori delle zone terremotate. Previsti aiuti a capo da 400 euro per i bovini, 60 euro per gli ovicaprini, oltre ad aiuti per suinicoltori. 2 milioni di euro saranno destinati al settore equino attraverso erogazione di contributi in de minimis. L’aiuto diretto per il mancato reddito sarà erogato dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura Agea, entro il mese di febbraio, che potrà anticipare al 100% le risorse investite dalle Regioni pari a 22 milioni di euro, che sono la prima attuazione del Piano strategico di rilancio agricolo dell’area del sisma.

Governo prende tempo su aiuti a imprese Prorogati al 30 novembre 2017 i termini per gli adempimenti fiscali, mentre per la ricostruzione leggera il 31 luglio è il termine ultimo di presentazione delle domande agli uffici speciali per la ricostruzione necessarie per l’ammissione al contributo. Come aveva già anticipato Confindustria nel decreto terremoto, atteso all’esame del Parlamento, non ci sono gli interventi più attesi a sostegno delle imprese terremotate, ad eccezione di quelle agricole e zootecniche. La questione è particolarmente delicata in Umbria dove a gran voce è stato richiesto il riconoscimento del danno indiretto, non previsto dal decreto, al pari della zona franca invocata soprattutto dalla zona di Amatrice. Il premier Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione del decreto aveva annunciato di essere al lavoro per un pacchetto di misure mirato alle imprese terremotate.

@chilodice

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