Solita semplicità di un uomo che ama essere sempre diretto, animato dalla passione per il calcio e per una squadra che lo ha conquistato prima ancora di diventarne il presidente. Massimiliano Santopadre si è confessato al Corriere dello sport in una lunga intervista alla vigilia del match con lo Spezia in una fase del campionato che premia il Grifo per i risultati e la qualità del gioco proposto.
Tifosi «Sono un romano che ama Perugia sin da quando ero ragazzo – ha dichiarato al Corriere dello Sport – questione di feeling , di vicinanza con la Capitale, di simpatia con i perugini. Quando sono entrato in società alle spalle c’era stato il fallimento e la vittoria in serie D. Il segreto? Parlare chiaro ai tifosi sempre e loro sono di categoria superiore. Non voglio essere ruffiano perché non ne ho bisogno – ha proseguito il numero uno del club di Pian di Massiano – adoro gli ultrà come i nostri che portano allo stadio la passione vera. Il mondo dei tifosi non deve essere criminalizzato, bisogna prestare attenzione e non generalizzare».
CON LO SPEZIA GRIFO IN EMERGENZA, BUCCHI: «LOTTEREMO»
Stadio L’imprenditore romano è tornato sul progetto legato al Curi del futuro. «Abbiamo iniziato a discutere con il Comune il progetto di ristrutturazione dello stadio – ha proseguito Santopadre – la copertura è indispensabile così come l’abbattimento delle barriere. Il sindaco ha mostrato interesse e voglia di fare e tutti andiamo nella direzione giusta. Lavoro per un Curi moderno e più funzionale che non viva solo due volte al mese. Penso a un impianto proporzionato alla città e avere una capienza da 30 mila posti non avrebbe senso». Parole di elogio Santopadre le ha espresse anche per il tecnico biancorosso: «Bucchi – ha detto – è un giovane e un grande lavoratore mi piace la sua filosofia di calcio e come allena la squadra. Arriva in sede la mattina e va via molto tardi senza concedersi una sosta».