di G.N.

La vigilia di Ascoli-Perugia è stata condita da ulteriori  precisazioni e repliche dopo una serie continua di ripensamenti e incertezze che hanno portato alla soluzione finale dello stadio Del Duca dove domenica pomeriggio  si svolgerà il match di campionato a porte chiuse. Ad intervenire nel pomeriggio di sabato, è stato il presidente del Grifo Massimiliano Santopadre a proposito di quanto riportato da alcune testate giornalistiche secondo cui il patron biancorosso non avrebbe dato il consenso all’inversione di campo di fronte alle note criticità del  Del Duca.  Con una nota ufficiale, Santopadre ha spiegato le proprie ragioni chiarendo l’assoluta disponibilità della società umbra a venire incontro alle esigenze del club bianconero.

Il comunicato «A fronte di quanto scritto dalla Gazzetta dello Sport e dal sito on line Ascoli News, ci tengo a precisare alcuni passaggi e decisioni prese da parte del sottoscritto in merito alla vicenda del rinvio della gara di campionato Perugia-Ascoli e soprattutto ad esortare a chi scrive che, prima di farlo, bisogna essere a conoscenza dei fatti altrimenti si rischia di divulgare false informazioni. La Lega B era assolutamente contraria all’inversione di campo e non ha mai proposto questa ipotesi quando invece è stato il sottoscritto a palesare l’idea dell’inversione a condizione che anche la partita di ritorno di giocasse allo stadio Renato Curi nel rispetto degli impegni di campionato. Il Perugia, come l’Ascoli, ha sempre dato massima disponibilità a giocare la partita in qualsiasi campo d’Italia. In virtù di questo non accetto false ipocrisie e frasi retoriche sulla solidarietà in quanto anche noi siamo stati colpiti dal sisma e in prima persona, con la mia azienda di abbigliamento e il Perugia Calcio, ho cercato in tutti i modi essere d’aiuto a queste popolazioni L’unica cosa alla quale mi sono fermamente opposto, era la decisione di dare l’agibilità dello stadio Del Duca ai soli tifosi ascolani escludendo invece i tifosi del Perugia. Sono rammaricato di quanto sta accadendo perché passare da vittima a carnefice a causa di alcune persone che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando mi fa veramente molto male. Da Presidente del Perugia, la mia più grande responsabilità è quella di difendere i nostri tifosi quando questi sono vittime di ingiustizia.Detto questo ci tengo altresì a precisare, visto che parliamo di due regioni colpite dal sisma, di abbassare i toni e di giocare al meglio la partita di domani».

Tifosi ascolani  Intanto la tifoseria dell’Ascoli reagisce con l’ennesimo comunicato degli ultimi giorni in cui a scendere in campo sono stati prefetti, sindaci,  forze dell’ordine e tifosi. «Ormai il tempo delle chiacchiere è finito – scrivono gli ultras ascolani – la nostra priorità è quella di sostenere la maglia dell’Ascoli e difendere il suo onore, come quello della nostra città, a prescindere da tutto e da tutti. Dato che ci viene impedito sugli spalti lo faremo per le strade»

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