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Il deputato del Pd Carlo Emanuele Trappolino

«Il maltempo che ha colpito l’Orvietano ha provocato ingenti danni alle infrastrutture, alle colture agricole e a diverse strutture produttive poste nelle pianure. Si tratta di fenomeni eccezionali per quel che riguarda l’entità dei disastri e che tuttavia periodicamente tornano a presentarsi. La stessa situazione critica si era  infatti verificata tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010. In quell’occasione, il territorio orvietano e altre zone dell’Umbria registrarono danni ingenti peri quali la Regione Umbria richiese la dichiarazione dello stato di emergenza. Il provvedimento non fu mai adottato». A sostenerlo è il deputato umbro del Pd, Carlo Emanuele Trappolino.

Secondo Trappolino «il governo è in drammatico ritardo per quanto riguarda l’erogazione dei fondi 2009 destinati al piano di prevenzione idrogeologica e le poche risorse destinate alle misure di prevenzione dei dissesti sono state male impiegate. L’intensificarsi di situazioni di esondazione e di crisi idrogeologica non possono diventare la norma in un paese strutturalmente a rischio, quale l’Italia, da anni privo di una vera politica di interventi finalizzati a ridurre rischi reali e potenziali. Ci si occupa di grandi (e spesso inutili) opere – continua –  si caldeggia una sostanziale deregulation urbanistica, si chiudono comunità montane e consorzi di bonifica, si depenna l’agricoltura posta ai margini o di montagna e poi ci si meraviglia che la forza dell’acqua possa provocare disastri e anche vittime».

La tutela e la messa in sicurezza delle aree a rischio, secondo Trappolino, deve costituire una priorità dell’azione dell’esecutivo. «Bisogna finirla – tuona – con questa cultura della colpevole emergenza per cui si corre dietro a fiumi e frane senza avere la minima capacità di prevenzione. Chiediamo pertanto al governo – conclude – quali misure intende adottare per mettere in sicurezza quelle porzioni di territorio orvietano che pagano con regolarità  un tributo alto per quel che riguarda il computo dei danni e per quali ragioni non è stata ancora riconosciuta la dichiarazione dello stato di emergenza per i danni causati dalle piogge di fine 2009/inizi 2010 che la Regione Umbria aveva richiesto».

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