di Massimo Colonna
«Nei mesi scorsi abbiamo presentato proposte e siamo stati sempre inascoltati. Oggi, con il tema delle mense scolastiche finito addirittura oggetto di indagini della magistratura, siamo qui con altre idee per migliorare il servizio». Così il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Marco Cecconi, rilancia sul tema del bando per le mense scolastiche, finito di nuovo agli onori della cronaca prima giudiziaria e poi inevitabilmente politica, dopo l’operazione Spada, messa in campo nei giorni scorsi dagli agenti della guardia di finanza e della squadra mobile proprio con l’obiettivo di verificare alcuni passaggi poco chiari, secondo la procura, sulla gestione di appalti comunali.
Centri di cottura Uno dei punti chiave del nuovo bando di Palazzo Spada è il centro di cottura: l’azienda aggiudicataria dovrà avere un primo centro e poi un secondo di emergenza a disposizione entro una certa distanza. Un parametro che secondo Cecconi potrebbe essere superato. «La nostra proposta di modifica prevede che debbano intendersi come centri di cottura tutte le cucine attualmente presenti nelle scuole comunali. Cucine al momento in stato di abbandono, ma che noi prevediamo debbano essere ristrutturate a cura dell’affidatario, salvo che esse resteranno sempre di proprietà comunale. Anche perché pare complicato per una azienda organizzare due centri di cottura in centro a Terni con un bando pubblicato a pochi mesi dall’inizio del servizio. Questo rappresenta un passaggio di certo oscuro della vicenda».
I numeri dei pasti L’idea di Fratelli d’Italia porterebbe ad una revisione dei numeri attuali riferiti ai pasti serviti. «L’adozione delle cucine interne come centro di cottura – prosegue Cecconi – consentirà anche l’utilizzo in loco di suppellettili in ceramica e comporterà la conseguenza che, su un totale di 3milioni e 379 mila 520 pasti annuali, solo 424 mila 80 dovranno essere trasportati da una scuola all’altra, con distanze da coprire davvero irrisorie. Così anche i trasporti saranno contenuti con meno consumi e meno inquinamento».
Il bando attuale «Riformulato in questi termini – ha spiegato Cecconi in conferenza stampa insieme all’esponente del coordinamento nazionale Alfredo De Sio – l’impianto generale della fornitura risulterebbe adeguato sia per l’importo a base d’asta previsto come anche la durata dell’appalto, che adesso e solo adesso diventerebbe congrua, proprio in ragione della necessità per l’affidatario di ammortizzare i suddetti investimenti». «Non sfugge a nessuno che con tanti centri di cottura sul territorio quante sono le cucine esistenti si raggiungerebbe senz’altro l’obiettivo di prestare un servizio di refezione scolastica di alta qualità assai più corrispondente alle istanze avanzate dalle famiglie ternane, implementando oltretutto in modo significativo il patrimonio comunale».
Referendum Cecconi poi lancia le prossime iniziative del partito in vista del referendum «Ci stiamo organizzando per proseguire la nostra campagna a favore del No e organizzarci anche nei prossimi giorni con volantinaggi in giro per le vie del centro, fino all’ultimo giorno disponibile».
@tulhaidetto