Sindaco Di Girolamo

di Mar. Ros.

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo non ha ancora scoperto le carte di quello che più che rimpasto di giunta ha annunciato come ‘piccolo aggiustamento’, un’azione, comunque sia, definita dal coordinamento comunale di Forza Italia «manovra da vecchia politica». Cose invece che, evidentemente, al Pd piacciono: sarebbero non a caso tutti dem i consiglieri che hanno scelto di elaborare un mini programma integrativo a quello esposto dal primo cittadino in sede di direzione comunale del Pd, Andrea Cavicchioli in testa e la cosa non sorprende. Il capogruppo del partito a Palazzo Spada infatti sin da subito ha dichiarato ci fossero delle lacune nella cosiddetta top ten.

Il doc integrativo Se si sia trattato di una dimenticanza, o volutamente il sindaco non ha fatto riferimento a macchina amministrativa e capacità finanziaria dell’ente può saperlo solamente lui o al massimo emergerà dalla riunione di maggioranza che lo stesso Di Girolamo dovrebbe convocare entro i primi tre giorni della prossima settimana. Al confronto del primo luglio scorso infatti, non sono stati ammessi consiglieri extra-Pd (ci ha provato un esponente delle liste civiche ma pare sia stato gentilmente invitato ad andarsene).

Cosa vuole la maggioranza Pettegolezzi a parte, quello che interessa all’ala sinistra della sala consiliare è sostanzialmente un efficientamento dell’ente quindi la garanzia di una struttura più veloce nell’elaborazione di documenti, nelle risposte alle esigenze della città e puntuale nello sbrigamento di tutti gli iter burocratici incastrati tra direzioni e uffici comunali. Inutile dire che il funzionamento dell’ente, e pure la tenuta dell’amministrazione, passa anche attraverso  la capacità finanziaria. Qualcuno, pensando probabilmente alle alienazioni (ivi comprese quelle delle farmacie municipali), bisbiglia che servirebbe immediatamente una manovra da 3 milioni di euro ma i tempi stringono e l’assestamento di bilancio si avvicina.

Forza Italia Da un lato dunque la top ten di Di Girolamo è destinata ad allungarsi con la nota integrativa firmata Cavicchioli & co, il toto assessori tiene ancora tutti sulle spine e se ne parla ormai da così tanto tempo che s’ingrossa il sospetto: forse ‘questo rimpasto non s’ha da fare’. Intanto l’opposizione ne approfitta per un’entrata a gamba tesa sul governo della città. Dal coordinamento comunale di Forza Italia: «Dopo una legislatura e mezza in cui il nostro sindaco è riuscito nell’impresa di contaminare la città con una depressione diffusa, con quali strumenti ora pensa di risolvere i mille e più problemi gravati da una giunta in crisi e lotte interne alla maggioranza? Il rimpasto sa tanto di vecchia politica, sembra che l’inquilino di Palazzo Spada stia pensando a tutto tranne  che al futuro di Terni».