di C.F.
«Scelta del terreno sconcertante, rischio di abbandono degli edifici scolastici danneggiati e caos mobilità». Questi solo alcuni dei dubbi sollevati dalla nuova segreteria del Pd di Spoleto in tandem col gruppo consiliare sul nuovo polo scolastico antisismico che l’amministrazione comunale ha deciso di realizzare nell’area di San Paolo, in prossimità dell’istituto Alberghiero «con un atto di imperio – stigmatizzano i democratici – che andrebbe ridiscusso a fondo».
Incognita scuole inagibili La prima questione sollevata dal Pd è relativa alla decisione di delocalizzare le scuole danneggiate, ossia la media Dante Alighieri e l’asilo Prato Fiorito: «Per questi due siti la viabilità cittadina è ben collaudata ed entrambe le strutture vantano la presenza di verde, con parchi e boschi attrezzati, ideali per lo svolgimento di attività didattiche e ricreative all’aria aperta. Inoltre l’amministrazione Cardarelli non ha mai comunicato cosa intende fare dei due edifici scolastici non più utilizzabili, poiché danneggiati dal sisma, che se non verranno riqualificati saranno fonte di ulteriore degrado per il centro storico, anche dal punto di vista commerciale oltre che sotto l’aspetto del decoro urbano. Non a caso – evidenzia il Pd – tutti gli altri comuni delle ventuno scuole interessate al piano di ricostruzione del commissario Errani hanno scelto di non spostare i siti. Cosa spinge solo il nostro sindaco a fare diversamente?».
Terreno e viabilità Dubbi forti anche sulla scelta del terreno e della zona di San Paolo. In particolare l’appezzamento di proprietà di Comune di Spoleto e Provincia è al centro di una relazione tecnica che lo stesso municipio ha inviato negli ultimi giorni al dipartimento di Protezione civile: «Si tratta di un appezzamento argilloso – evidenziano dal Pd – che presenta ben due fossi, uno dei quali a potenziale rischio idraulico, ai quali si aggiungono tralicci dell’alta tensione». Ma a preoccupare è anche l’area della città in cui si edificheranno i tre edifici, due scuole e una doppia palestra: «Il nuovo polo scolastico si aggiungerebbe all’Alberghiero e andrebbe ulteriormente a penalizzare una viabilità di per sé già ‘difficile’ in quanto priva di alternative. In caso di emergenza e durante le ore di punta il collasso del traffico sarebbe pressoché garantito, con circa mille tra bimbi e studenti che frequenterebbero le lezioni nella zona».
La palestra I democratici trovano poi critica anche la condivisione della palestra antisismica tra gli studenti della scuola media Alighieri e quelli dell’Alberghiero: «La nuova struttura servirà a circa mille giovani di età compresa tra 10 e 19 anni e come è facile immaginare i disagi non mancherebbero dato che si tratterebbe di far convivere negli stessi ambienti, campi di gioco e spogliatoi, studenti di fasce d’età così differenti». In realtà qui risulta che i circa 200 mila euro di oneri aggiuntivi che il Comune sborserà per la palestra sono proprio relativi alla diversa soluzione progettuale che permetterebbe di modulare la palestra in due spazi con servizi igienici autonomi e quindi separati. Tuttavia il Pd sulla palestra che da anni si sarebbe dovuta realizzare per l’Alberghiero non tarda a ricordare «che la Provincia si era fatta interamente carico dell’intervento in base a un accordo sottoscritto tra il presidente dell’ente, Marco Vinicio Guasticchi, e il sindaco Daniele Benedetti».
Chiamare Errani Quindi le richieste dei democratici: «Il sindaco ha operato le proprie scelte in assoluta assenza di partecipazione e condivisione, non solo con la cittadinanza e con i gruppi di minoranza, ma persino con gli stessi tecnici comunali. Chiediamo quindi di riaprire immediatamente il percorso decisionale con una che non delocalizzi in via definitiva e quindi non crei problemi di viabilità, non peggiori la situazione attuale del centro né tantomeno lo esponga ad ulteriore degrado». Indicata anche la strada; «Coinvolgiamo il commissario Errani per rivedere la decisione e procedere alla demolizione e ricostruzione delle scuole danneggiate, secondo i più moderni criteri antisismici, negli stessi luoghi dove sorgevano. In questo modo la demolizione, tra l’altro, sarebbe a carico della Protezione Civile, mentre altrimenti resterà a carico del Comune di Spoleto, con evidenti ulteriori aggravi dal punto di vista finanziario per le casse dell’ente cittadino».
@chilodice