Il sindaco Cardarelli il giorno della nomina degli assessori Laureti e Castrovillari (foto Fabrizi)

di Chiara Fabrizi

«Midollo e cuore». È stato soprattutto il legame con Spoleto a spingere i due nuovi assessori ad accettare l’incarico offertogli dal sindaco Fabrizio Cardarelli che, giovedì mattina in sala giunta, ha presentato Corrado Costravillari, 59 anni, di cui trenta trascorsi in Nestlé, e Camilla Laureti, 41 anni, giornalista professionista assunta con incarico fiduciario alla segreteria dell’assessorato al lavoro della Regione Lazio.

La prima volta dei due neo assessori: fotogallery

Laureti: «Cultura e turismo siano volano di sviluppo» Sull’ingresso in giunta della nipote dell’ex primo cittadino Sandro Laureti (Ds), coinciso con l’addio forzato del premio Oscar, Gianni Quaranta, negli ultimi giorni si sono moltiplicati malumori in maggioranza e sospetti tra i banchi dell’opposizione, a cominciare dal M5s che ha annunciato una mozione di sfiducia al sindaco Cardarelli: «Non ho e non ho mai avuto la tessera del Pd – risponde il nuovo assessore alla cultura e al turismo – ma può darsi che la vada a fare oggi stesso». La Laureti scherza ma è ben consapevole della propria provenienza politica: «Assumo questo incarico come missione civica, la mia è una scelta di cuore, quindi personale, presa non soltanto per il legame profondo tra la mia famiglia e la città, ma anche per il desiderio di restituire a Spoleto quello che mi ha dato, sperando di poter contare su un confronto franco e aperto». E poi: «Cultura e turismo sono il principale volano di città medio-piccole per questo – ha detto – credo che qui, dove si sono anche misurati gli effetti della televisione,  ci siano grandi opportunità che occorre cogliere guardando all’Europa sia per i finanziamenti che per le buone pratiche. In questo seguirò le orme di mio padre (Pasquale Laureti, ndr) che amava portare a Spoleto tutto quello che vedeva fuori, penso alla comunicazione ma anche alla capacità di rilanciare produzione tipiche, come il Trebbiano spoletino». Poi un messaggio all’assessore Quaranta: «Sento il peso di prendere il suo posto – ha detto – e lo contatterò per proporgli di collaborare con questo assessorato, che da oggi si mette al lavoro per il 60esimo del Due Mondi».

Castrovillari tra summit e ricognizione Di molte meno parole l’assessore al bilancio Castrovillari: «Sono un ingegnere chimico ma ho seguito una carriera commerciale, lavorando fino al giugno scorso in Nestlé ma in passato ho avuto esperienze anche in Monini, Colussi e Palmolive. Quando il sindaco Cardarelli, amico di vecchia data, mi ha chiesto se ero disponibile a dargli una mano ho detto sì per due motivi. Prima di tutto perché sono spoletino fino al midollo e con Spoleto ho un attaccamento molto forte, l’altra ragione è perché credo che con la mia esperienza professionale posso dare un contributo a questa città». La sua priorità, del resto, è far quadrare il bilancio di Palazzo, motivo per cui nei prossimi giorni si moltiplicheranno i summit con gli uffici, dai tributi alla ragioneria. Al suo fianco il dirigente Claudio Gori che potrà guidarlo nell’articolata ricognizione necessaria per permettere all’assessore di misurare il polso economico e finanziario del Comune. Tra Laureti e Castrovillari, c’è Cardarelli: «Non ci possiamo permettere di sbagliare sulla scelta degli amministratori e a guidarmi in questa fase – dice – sono state le competenze e il rispetto dell’elettorato che mi hanno spinto a rinunciare a un assessore esterno piuttosto che a uno eletto, fermo restando – evidenzia riferendosi alle dimissioni dell’ex assessore al bilancio, Agnese Pula – che le quote rose limitano gli spazi di manovra.  Mi dispiace per come è finita con Quaranta, è stata una scelta sofferta, ma i suo progetti andranno avanti, a cominciare dall’Accademia delle Belle arti che spero vivamente decolli».

Cardarelli: «Spoleto non è Corleone» Tuttavia all’origine della decisione del sindaco potrebbero esserci anche i numeri risicati della maggioranza (13 a 12, col sindaco e Sandro Cretoni passato al Misto), dove siedono fedelissimi degli assessori Angelo Loretoni, Gianmarco Profili e Antonio Cappelletti. Rimuovere uno di loro avrebbe potuto significare rischiare di perdere altri pezzi, così come far accomodare la Laureti in giunta potrebbe rappresentare una strizzatina d’occhio al Pd. Ipotesi che il sindaco respinge: «Ai contraccolpi in maggioranza non ci ho neanche pensato perché – dice – credo che i tre assessori stiano facendo un buon lavoro, mentre sull’avvicinamento al Pd credo a smentire l’ipotesi siano i duri interventi del gruppo consiliare». Ma come si sia arrivati a nominare la Laureti resta un mistero. «Mi avevano parlato di lei» si limita a rispondere il sindaco, che poi dice: «Voglio riportare un clima costruttivo scevro da polemiche inutili, chiedo solo rispetto perché non sono più disponibile a tollerare insulti né cordate che si addicono più a Corleone che a Spoleto». Il riferimento è a una serie di indiscrezioni che rimbalzano da giorni in città e in base alle quali i consiglieri di opposizione sarebbero stati più volte sollecitati a recarsi da un notaio di Roma per firmare una scrittura privata che blinderebbe le dimissioni da formalizzare poi in blocco in aula, così da far cadere la giunta Cardarelli. L’operazione, sempre secondo indiscrezioni che corrono non solo a Palazzo, sarebbe legata alle manovre in corso intorno alla Spoleto Credito e Servizi: «Se voglio commentare l’esito dell’ultima assemblea? Direi di no, il giorno in cui vorrò occuparmene lo farò perché Bankit mi ha recentemente riammesso come socio dopo l’esclusione del 2009».

@chilodice