consiglio regionale umbria lega m5s
Mancini, Liberati, Fiorini e Carbonari in aula (foto F.Troccoli)

Una notte sui banchi di legno e sui divani. I quattro consiglieri di Movimento 5 stelle (Liberati e Carbonari) e Lega Nord (Mancini e Fiorini) proseguono l’occupazione del consiglio regionale per protestare sul rinvio della discussione alla prossima seduta della mozione sulla questione degli inceneritori a Terni. Per assicurare ai consiglieri di restare a Palazzo Cesaroni, anche due commessi hanno svolto lavoro notturno e i riscaldamenti sono stati lasciati accesi.

Cecchini: «Nostre ingerenze in istruttorie sarebbero abusi» A intervenire mercoledì pomeriggio è l’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, che dopo aver assicurato alla presidente del consiglio regionale, Donatella Porzi, «la piena disponibilità ad affrontare i temi legati alla qualità dell’aria a Terni in consiglio e commissioni» è entrata nel merito della questione inceneritori al centro della protesta politica: «Da tempo la giunta regionale non ritiene opportuno bruciare rifiuti in Umbria come ribadito con forza sia a livello regionale che nella stessa Conferenza Stato-Regioni. E’ sui temi di prospettiva che vogliamo confrontarci, non tanto su aspetti contingenti e di gestione: la giunta, che è un organo politico, infatti ha il pieno rispetto formale e sostanziale del lavoro istruttorio degli uffici preposti. Qualsiasi ingerenza su istruttorie in corso si configurerebbe come abuso, dal momento che il legislatore, sia attraverso la legge 241 sia attraverso il decreto legislativo 152, in virtù del principio di separazione tra politica ed amministrazione, ha previsto appunto che l’istruttoria sia di competenza tecnica. Nessuna ingerenza politica dunque ma piena disponibilità a confrontarsi con l’auspicio di avere al più presto anche quegli studi approfonditi che l’Asl si è impegnata a produrre, insieme al lavoro di Arpa Umbria, per avere a disposizione tutti gli elementi utili e corretti nell’interesse della comunità ternana ed umbra».

Occupazione continua Per ora l’occupazione dei quattro consiglieri regionali di M5s e Lega Nord non viene sospesa. In mattinata il gruppetto di opposizione aveva evidenziato: «Continueremo la nostra protesta portando la grave questione rimasta insoluta all’ordine del giorno delle commissioni Prima e Terza, convocate per la giornata di oggi. Al termine dei lavori torneremo ad occupare l’aula per denunciare la gravità di quanto sta avvenendo e delle scelte della Giunta Marini». Chiara dunque l’intenzione di «proseguire le iniziative avviate per stigmatizzare il silenzio e le mancate risposte, da parte dell’Esecutivo in merito alle nuove autorizzazioni per impianti di incenerimento a Terni».

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Leonelli: «Capire senza accelerazioni da giunta» Dal centrosinistra, Giacomo Leonelli (Pd) invita «lasciando da parte demagogia e mera propaganda» a utilizzare i giorni che separano dalla seduta d’Aula di martedì 14 marzo per «capire con chiarezza quali sono le precise competenze politico-istituzionali che ci permettano di fornire un contributo concreto, e condiviso, sulla questione relativa agli inceneritori Biomassa e Acea di Terni posta all’attenzione dell’Assemblea dalla mozione urgente del M5s. Tutta la materia ha dei profili tecnici specifici e rilevanti di cui è necessario tener conto per evitare di pregiudicare l’efficacia di una possibile presa di posizione unitaria. Da parte nostra – aggiunge Leonelli – ribadiamo la volontà di discutere la mozione nella prossima seduta d’Aula di martedì 14 marzo e, nel frattempo, la disponibilità ad approfondire la questione per definire una proposta che sia appropriata rispetto alle nostre effettive competenze, efficace e condivisa. Chiediamo altresì – conclude – che in questo lasso di tempo la Giunta regionale non faccia accelerazioni ‘incongrue’ tali da pregiudicare la possibilità di una auspicabile equilibrata soluzione della vicenda».

Ad oltranza Martedì pomeriggio, Liberati, Carbonari, Mancini e Fiorini avevano deciso di occupare «a oltranza» l’Aula di Palazzo Cesaroni per protesta contro la Giunta regionale che, a loro giudizio «non ha voluto esprimere le proprie intenzioni circa le autorizzazioni ambientali regionali dei due inceneritori ‘Biomassa’ e Acea nel territorio di Terni». I quattro consiglieri di opposizione ritengono «estremamente grave che nel giro di un mese si decida sui due impianti, incidendo così per i prossimi anni sulla sorte di una territorio già duramente provato da alti livelli di inquinamento». Dopo il parere espresso dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, risultato piuttosto ininfluente, per Terni Biomassa l’ultima parola spetta alla Regione che ha anche convocato la Cds per Acea sul quale pesano i risultati sugli sforamenti resi noti da Arpa dopo il recente incendio con nube anomala.

Come era andata in consiglio All’inizio della seduta d’Aula i due pentastellati, successivamente supportati anche dai due colleghi della Lega Nord, avevano formalmente chiesto la discussione di una mozione urgente sull’argomento. La Conferenza dei capigruppo, riunita dalla presidente Donatella Porzi per valutare la richiesta, si è espressa a maggioranza per «un approfondimento della materia, visto che il procedimento di cui si parla non è ancora concluso», in ragione di ciò l’Ufficio di presidenza aveva quindi deciso di non accettare la trattazione della mozione e di rinviarla come primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta dell’Assemblea legislativa. Prima della fine della seduta il consigliere Liberati aveva quindi reiterato l’invito a far esprimere l’Aula e «specificatamente la Giunta, o la presidente Marini nel merito della gravissima questione». Constatata l’impossibilità di veder soddisfatta la richiesta, Liberati Carbonari, Fiorini e Mancini, hanno deciso di occupare l’Aula.