di M.R.

L’assemblea del Pd di Terni, salvo due astensioni, si è espressa a sostegno della candidatura di Josè Maria Kenny. In questo modo, anche il progetto attorno al prof universitario, come avvenuto per il polo dell’alternativa attorno a Claudio Fiorelli del M5s, prende forma. Conseguentemente, dopo un pomeriggio di confronti a vuoto in via Mazzini, pare sfumare la possibilità del campo largo, almeno al primo turno.

Kenny sindaco Un aggiornamento del tavolo di confronto nessuno lo nega, anche se le presenze non sono più scontate, ma se i coinvolti non lesinano commenti del tipo ‘clima incandescente’, difficile pensare che le distanze siano neutralizzabili in un colpo di spugna. I Dem, tanto per intendersi, si sono impegnati a esprimersi nuovamente in assemblea a seguito di eventuali diverse indicazioni che dovessero emergere dal summit di centrosinistra; ma le probabilità che M5s e Rifondazione, dopo la discussione di martedì pomeriggio, tornino al tavolo, sono ridotte al lumicino. Da un certo punto di vista i Pentastellati temono la forza organizzativa e radicata dei Dem alle primarie ma non ritengono Kenny un top player da possibile vittoria a un eventuale ballottaggio. I democratici invece sono pronti a scommettere sul prof ora e in futuro e sono spaccati sull’opportunità delle primarie. La sensazione è che, a prescindere da posizioni nazionali e mosse del centrodestra, ognuno proseguirà per la propria strada verso l’appuntamento con le urne.