Palazzo della Posterna

C’è la demolizione dei Palazzi della Posterna, noti ai più come Ecomostro di Spoleto, al centro dello scontro tra M5s, l’ex consigliere comunale ed esponente di Casa Rossa, Aurelio Fabiani, e l’amministrazione comunale divampato negli ultimi giorni, ossia con diverse settimane di ritardo sulla sentenza della Cassazione, da cui si attendono tuttora le motivazioni, che dichiarando inammissibili il ricorso delle difese dei sei condannati ha confermato la pronuncia dei giudici della Corte d’appello di Firenze condannando per abuso edilizio sei tra costruttori, tecnici e dipendenti comunali.

Ecomostro di Spoleto A chiedere a gran voce l’abbattimento senza soluzioni di sanatoria o acquisizione a patrimonio pubblico sono state per prime le associazioni ambientaliste, tra queste Legambiente, Italia Nostra e lo stesso Fabiani, che non hanno mancato di bacchettare le forze politiche per il gran silenzio seguito alla sentenza della Cassazione. A reagire dopo svariati giorni sono stati i Cinque stelle che martedì con una nota stampa si sono detti «favorevoli alla demolizione con successiva bonifica e riconversione a verde dell’area attraverso una vera partecipazione e concertazione».

M5s: «Demolizione e area verde» Nello scontro sulla demolizione dell’Ecomostro occorre precisare che la sentenza della Corte d’appello di Firenze, ossia quella confermata dalla Cassazione, riconosce come legittima una parte delle cubature ma poiché in fase di pronuncia non è stato possibile stabilire quante e quali ne è stata ordinata la demolizione totale. Tra le pieghe della vicenda penale evita di infilarsi l’amministrazione comunale che, dopo le parole nella conferenza di fine anno dell’assessore Antonio Cappelletti, ribadisce di non avere un ruolo attivo in questa fase, anche perché un’eventuale domanda di sanatoria dovrebbe essere presentata dai privati proprietari degli appartamenti. In questo perimetro si sono inseriti, prima, l’ex consigliere Fabiani che ha invocato la demolizione dell’Ecomostro affinché almeno per una volta la legge sia effettivamente uguale per tutti e, poi, i 5 stelle che invece hanno parlato di «banco di prova per la giunta Cardarelli».

Comune: «Decidono i giudici»  Alla fine è arrivata la reazione dell’amministrazione comunale: «Le motivazioni della sentenza non sono state ancora pubblicate ma fin da ora chiariamo – si legge in una nota – che l’esecuzione di una pronuncia penale di demolizione non spetta all’autorità amministrativa (è competente il tribunale di Spoleto, ndr). Agli uffici del Comune al momento non risultano domande di sanatoria del fabbricato che, in ogni caso, verrebbe valutata non solo dall’ente secondo le leggi ma pure sottoposta al vaglio incidente del giudice di esecuzione della sentenza». Ergo: tra botta e risposta si resta in attesa delle motivazioni e poi della decisione del tribunale di Spoleto, fatte salve contromosse dei privati e dei loro legali.

One reply on “Ecomostro di Spoleto, M5s: «Demolizione e area verde». Dal Comune: «Decidono i giudici»”

  1. CARO M5S, mi spiace ma stavolta non sono d’accordo.
    Ma che abbattimento, se facciamo così va abbattuta mezza Spoleto fuori le mura…e anche qualche pezzo dentro.
    Quindi la cosa più giusta per la città è una sanatoria con multa di centinaia di migliaia di euro destinati al decoro urbano con opere approvate dai cittadini..
    MA CHE TE DISTRUGGI????
    Ci sono famiglie aziende che hanno perso soldi o tutto pur essendo in buona fede.
    A che sperate di appellarvi, alla giustizia italiana per i risarcimenti?
    Ma fatemi il piacere….

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