Il consiglio comunale di Città di Castello

di Barbara Maccari

E’ stata l’elezione di Vincenzo Tofanelli (Pd) a presidente, il primo atto del consiglio comunale di Città di Castello: la nomina è avvenuta in seconda votazione (maggioranza semplice) da parte di Pd, Psi, La Sinistra per Castello con 16  voti, mentre le opposizioni, Tiferno Insieme, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle, Castello Cambia, hanno proposto congiuntamente Marco Gasperi, capogruppo del M5s, che ha ottenuto 9 voti ed è stato eletto come vice nell’ufficio di presidenza. Subito scintille tra maggioranza ed opposizione sul nome non condiviso del neo presidente del consiglio.

PRESENTATA LA GIUNTA BACCHETTA BIS

Il dibattito Roberto Colombo, capogruppo di Castello Cambia, è andato subito all’attacco della maggioranza di centrosinistra sul nome di Vincenzo Tofanelli: «Il presidente del consiglio sarebbe opportuno fosse un profilo rappresentativo di tutta l’assise, una persona sopra le parti, un garante, per questo non lo chiameremo presidente ma per nome e cognome». Sulla stessa linea anche Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Le prime due presidenze del consiglio, dall’istituzione di questa figura, sono state ricoperte da esponenti non espressione della maggioranza, per questo auspico una candidatura condivisa e ad una rosa di proposte su cui anche le minoranza possano valutare». Di «Occasione persa – ha parlato Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, in riferimento alla coalizione di governo che – usa la forza dei numeri, ignorando che la legge invita alla condivisione per la presidenza, prevedendo la maggioranza qualificata per la prima votazione».

La carica delle opposizioni Stessa linea per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme: «Non è una novità che la maggioranza non ci abbia coinvolto ma d’altronde il presidente a Città di Castello siede con la giunta e non al livello del consiglio. E anche questa collocazione fisica è un’anomalia. Chiedo il rispetto integrale del regolamento». Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha sostenuto che «L’istituzione deve farsi voce anche di chi non ha votato la maggioranza e chiedo di non dare seguito alle voci di un accordo precostituito fuori da quest’aula e dentro le sedi dei partiti». D’accordo con le altre opposizioni anche Riccardo Augusto Marchetti, capogruppo della Lega, che ha chiesto di «Modificare la posizione del presidente nel consiglio». Tutte le opposizioni hanno sostenuto compattamente la candidatura di Marco Gasperi alla presidenza del consiglio.

Tofanelli persona giusta E’ stato il capogruppo del Pd, Gaetano Zucchini, a presentare la candidatura di Vincenzo Tofanelli, «in quanto presidente della commissione affari istituzionali nella passata legislatura, un organismo di controllo anche dell’operato della giunta, che Tofanelli ha saputo guidare con grande equilibrio. Riteniamo che abbia le caratteristiche di garanzia che necessitano per la presidenza. Fermo restando che la vicepresidenza venga attribuita all’opposizione». Tofanelli è stato il nome su cui anche il Psi, tramite il capogruppo Vittorio Morani, ha avuto una convergenza.

Garanzie «Il fairplay istituzionale vorrebbe una condivisione sul presidente – ha detto il sindaco Luciano Bacchetta – ma dobbiamo considerare la persona non il suo schieramento. L’ufficio di presidenza rappresenta anche le minoranze e questa composizione è di garanzia. Vincenzo Tofanelli è una persona valida, di grande spessore umano e in buona fede. Il Centrodestra qui invita la maggioranza ad un esercizio di democrazia, che laddove governa non ha praticato. Questa circostanza rende meno incisiva la richiesta delle minoranze».

Elezione Si è proceduto poi all’elezione, la nomina è avvenuta in seconda votazione (maggioranza semplice) da parte di Pd, Psi, La Sinistra per Castello con 16  voti, mentre le opposizioni, Tiferno Insieme, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle, Castello Cambia, hanno proposto congiuntamente Marco Gasperi, capogruppo di M5s, che ha ottenuto 9 voti ed è stato eletto come vice nell’ufficio di presidenza. Nella sua prima dichiarazione da presidente, Tofanelli ha detto che «La politica può fare cose buone anche partendo da posizioni diverse, se ci si confronta su obiettivi pratici. Intendo rispettare fino in fondo il regolamento attraverso il dialogo e la collaborazione. Auguri a tutti, specialmente a chi è al primo mandato».
Rispettare le volontà dei cittadini «Sarà la legislatura del fare – così ha definito il nuovo corso del governo locale, il sindaco di

Città di Castello Luciano Bacchetta dopo l’insediamento in consiglio con la sua giunta – Il lavoro quotidiano e responsabile per continuare a costruire una città a misura di cittadino, che non lasci indietro nessuno ed allo stesso tempo sappia riconoscere e valorizzare i tanti talenti che questo territorio ha prodotto e sta producendo, con un’attenzione particolare ai giovani e ai progetti di innovazione. La nostra agenda è inscritta nel programma elettorale su cui abbiamo chiesto il voto ai cittadini. Obiettivi chiari e concreti, come siamo stati e vogliamo essere, che saranno la nostra bussola amministrativa nei prossimi cinque anni. Lo faremo con l’apporto di tutto il consiglio comunale, a cui mi rivolgo per chiederne la collaborazione in nome del bene della città, quel concetto che travalica la parte e il pregiudizio, per porre al di sopra delle proprie preferenze quelle dei cittadini. Sono loro ad avere deciso la disposizione di questa assemblea e ci sono molti modi per rispettarla. Contrapponendosi o, nella dialettica delle parti, collaborando, laddove i benefici abbiamo ordine generale e oggettivo».

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