Antonio Ingroia

di Ivano Porfiri

Prenderanno il microfono in mano e parleranno guardandosi dritti in faccia. Per ora sono una nebulosa, ma il precipitare degli eventi politici verso le elezioni può essere un coagulante per «Cambiare si può», il movimento politico degli arancioni di Ingroia. Sabato si riuniranno in cento assemblee tra cui una al Park Hotel di Ponte San Giovanni, a Perugia.

Verso le elezioni Il fine dichiarato è comporre una lista di cittadinanza politica, radicalmente democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche liberiste che lo caratterizzano e alle forze che lo sostengono. La forza mediatica che sta prendendo questa idea, soprattutto dietro la spinta del magistrato Antonio Ingroia sta facendo crescere la curiosità e anche gli appetiti politici intorno alla «lista arancione».

Il dna civico Nel dna di «Cambiare si può» c’è la spinta civica, con associazioni che si riconoscono in una prima  bozza di programma. In Umbria, come altrove un primo catalizzatore è stato l’associazione Alba. «Noi – si legge nel loro manifesto programmatico – ci impegniamo a lavorare contro la sopravvivenza del vecchio sistema e per un reale cambiamento, ma non ci interessano altri  affidamenti a leader carismatici o a padroni di marchi politico-commerciali. Ci interessa la liberazione della democrazia e la liberazione del voto». Oltre ad Alba, sabato parteciperanno singoli esponenti di altre associazioni come il Circolo Primo Maggio, Emergency, Libera, Micropolis. Ma anche della Cgil. Alla finestra altre associazioni del mondo ambientalista, ma anche cittadini al di fuori di contesti organizzati.

L’interesse dei partiti L’altra ala è quella di chi ha già un curriculum politico. E’ il caso di Rifondazione comunista, ma anche di pezzi dell’Idv, che guardano a «Cambiare si può» come un’occasione di rinnovamento o, come teme qualcuno, un modo per riciclarsi. Anche per questo sarà interessante vedere chi parteciperà sabato e chi prenderà la parola. Poi ci sarà l’eventuale problema di comporre le liste e di raccogliere le firme. I tempi sono strettissimi e c’è da credere che le strutture organizzate in quella fase faranno sentire il proprio peso.

L’assemblea L’appuntamento perugino è per sabato 15 dicembre alle 15 al Park Hotel di Ponte San Giovanni. L’assemblea sarà aperta da un’introduzione di Flavia Fortunati, che è tra i primi settanta promotori dell’appello a livello nazionale e proseguirà poi con gli interventi dei partecipanti, tutti di una durata massima di 6 minuti. Per agevolare la stesura di una scaletta dei lavori efficace, è stato lanciato l’invito a prenotarsi inviando una mail alla casella di posta elettronica cambiaresipuo.perugia@gmail.com. Nella richiesta vanno indicati nome, cognome e città di residenza, oltre (per chi ne ha una) all’associazione/partito/gruppo di appartenenza. Questo anche al fine di garantire un dibattito il più aperto e rappresentativo possibile delle varie realtà che dovranno animare questo progetto.

Coordinamento organizzativo Al termine dell’assemblea sarà individuato un coordinamento organizzativo che nei giorni successivi dovrà contribuire alla costruzione di una rete operativa immediatamente e facilmente attivabile (posto che una impresa che nasce dal basso deve valorizzarne le indicazioni ed essere in grado di coordinarle). Per ulteriori informazioni sul progetto rinviamo alla pagina delle news sul sito di Cambiare si può (http://www.cambiaresipuo.net/news)

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