Per la Pineta di Ponte Felcino serve una «soluzione dettata da principi di buon senso e ragionevolezza». Questo dicono gli esponenti dell’Università di Perugia, illustrando gli esiti di studi e analisi sullo stato delle alberature, durante un incontro per fare il punto sulle criticità dell’area. Presenti anche l’assessore all’ambiente, Otello Numerini, il dirigente dell’Unità operativa Ambiente ed Energia, Vincenzo Tintori, il consigliere comunale Gino Puletti, rappresentanti di associazioni, comitati ed esponenti del gruppo di progettazione per la riqualificazione della pineta di Ponte Felcino, del Bosco didattico e dell’area verde di Ponte Valleceppi.
Progetti di riqualificazione L’accesso alla Pineta è interdetto dallo scorso ottobre con un’ordinanza proprio a causa della caduta di alcune piante. Da allora, i progetti dell’amministrazione per la riqualificazione del Percorso verde del fiume Tevere hanno suscitato preoccupazione da parte dei cittadini. Il sopralluogo arriva infatti dopo una serie di incontri con la cittadinanza che non hanno calmato i timori. Questa volta, tuttavia, i partecipanti hanno concordato «sulla necessità di conciliare le condizioni di necessaria sicurezza, con gli aspetti ecologici e della salvaguardia del paesaggio» si legge nella nota stampa.
L’impegno del Comune Concluso il sopralluogo, l’amministrazione si è impegnata «a svolgere ulteriori approfondimenti utili a una prima ipotesi progettuale e di organizzare a breve un nuovo incontro». A loro volta anche le associazioni si sono impegnate a presentare proposte. «La volontà condivisa – conclude la nota – resta quella di condurre tutti gli approfondimenti tecnici necessari, con l’apporto anche delle conoscenze e competenze del mondo accademico, per verificare metodologie e interventi finalizzati alla fruizione in sicurezza della Pineta, in considerazione della sua valenza storica e sociale, del senso di appartenenza e di identificazione espresso dalla popolazione locale e dell’importanza paesaggistica e faunistica dell’area».