di Maurizio Troccoli
Le notizie sono notizie. Quando diventano diffamazione, sono un reato e si risolvono nei luoghi preposti. Altrimenti restano pure e semplici notizie. Come quella che vede alcuni giornali locali, in parte anche questo, impegnati nel fare sapere alle persone che una delle presunte cordate che si propone per la costruzione del Curi parla di trampolino di lancio per una candidatura alle elezioni. Non ricordo di avere letto che Romizi ci sia cascato. Neppure che sia un corrotto. Ho letto un invito a chiarire. L’ha fatto. E ha fatto bene. Anche per il suo consenso. Siamo in tanti ancora più convinti della sua onestà. Anche se, la forma, non è proprio la migliore del suo riconosciuto repertorio di sobrietà.
Piuttosto non si comprende cosa non si sarebbe dovuto pubblicare. E perché? I critici sostengono che non deve rispondere lui, di scritti di altri. E che di simili proposte, richieste ne arrivano di ogni. Vero. Ma questa, in questo momento, fa notizia, per ragioni finanche banali. Anche se non indirizzata al Comune ma comunque realizzata da una presunta cordata che si farebbe avanti: non tutte le notizie sono reati, e non tutti i reati sono notizie.
Si dice: evocati persino i petrodollari. Non risulta infettino. Nè offendano. Sono largamente apprezzati per origine e valore. Il sindaco parla di insinuazioni. Purtroppo, spesso, il solo fatto di pubblicare significa instillare il dubbio che qualcuno, in questo caso, qualche imprenditore, voglia convincere della sua buona proposta, più del dovuto. Un chiarimento quindi è lapalissiano. Se fatto prima di un invito, è ancora meglio. Sicuramente è preferibile al silenzio. E alla censura.