Il prefetto Bellesini

di Marco Torricelli

In prefettura, tanto per cambiare. La faccenda dei badge bloccati dall’Ast ai lavoratori della Rigato sarà oggetto di un vertice, che gli assessori Domenico Rosati e Sandro Piermatti, per la Provincia e il Comune di Terni, hanno chiesto che sia convocato dal prefetto Bellesini nella prima settimana del nuovo anno.

In Comune Lunedì mattina lavoratori e sindacalisti si sono incontrati con i due assessori, ai quali hanno illustrato i fatti: «La nostra volontà – dice Piermatti – e che si giunga al più presto ad un chiarimento definitivo sulla vicenda, intanto per poter comprendere quali siano state le effettive motivazioni che hanno determinato la decisione di impedire l’accesso al posto di lavoro, ma anche per arrivare, non tanto e non solo ad attribuire un’eventuale responsabilità, ma soprattutto per fare in modo che simili situazioni non possano ripetersi».

Il vertice Intorno al tavolo del prefetto ci saranno i rappresentanti delle due ditte interessate alla cosa – la veneziana Rigato, che fino al 31 dicembre è titolare dell’appalto per le pulizie industriali all’interno delle acciaierie; e la ternana Iosa, che ufficialmente subentrerà dal 1° gennaio, essendosi aggiudicata la nuova gara di appalto – oltre ai rappresentanti istituzionali e sindacali, ma molto probabilmente, anche quelli di Ast.

I dubbi Uno degli aspetti da chiarire, infatti, sarà legato alla procedura che è stata seguita: dato per scontato che a ‘bloccare’ i badge dei lavoratori della Rigato può essere stata solo l’Ast – che ha il controllo del sistema che regola gli accessi al proprio interno – e che la procedura può essere attivata solo in presenza di una richiesta della ditta titolare dell’appalto, c’è da capire se la Rigato, questa richiesta l’abbia fatta o no. Ma anche chi, eventualmente, abbia fatto la richiesta al posto suo.

La smentita Nei giorni immediatamente successivi ai fatti, la Rigato aveva tenuto a precisare che il blocco dei dadge «è stato posto in essere autonomamente ed unilateralmente dall’Ast, committente per i lavori all’interno del cantiere di Terni, senza previamente avvertire e senza allo stato spiegarne le ragioni effettive». Ma i sindacati vogliono vederci chiaro, tanto che non è esclusa la decisione di avviare, nei confronti della ditta veneta, una procedura per ‘attività anti-sindacale’, visto che tutto si è verificato senza che ci fosse alcuna comunicazione preventiva.