di Marta Rosati
Lunedì caldo a Palazzo Spada dove una folta delegazione di rappresentanti sindacali e di lavoratori hanno protestato sotto il Comune per la riorganizzazione dei servizi educativi e in vista della privatizzazione di Asm; spazio anche alla questione Farmacia Terni. Tanto baccano, poche risposte e non solo perché in audizione non è previsto ma perché di fatto le scelte sono già belle che compiute. In ogni caso, se per la questione Asm il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio ha riferito che a breve (presumibilmente il prossimo 17 ottobre) si terrà una seduta dedicata, perlopiù incentrata sul sistema di raccolta porta a porta ma dove ci sarà spazio anche per aspetti prettamente aziendali della multiservizi, rispetto all’ex Asfm i sindacati hanno lasciato il Palazzo senza la benché minima risposta e per quanto riguarda le scuole, la refezione, e più in generale il welfare e quindi il mondo della cooperazione sociale, starà alla vicesindaco Francesca Malafoglia eventualmente stabilire tempi e modalità per aprire un nuovo confronto con le parti; nel frattempo il sindaco ha garantito di prestare attenzione al caso. Alla manifestazione ha preso parte anche una rappresentanza di Amelia contraria alla chiusura del nido: ‘Comitato chiediamo asilo’.
La protesta Era in preparazione il consiglio comunale con apertura dedicata alle comunicazioni del sindaco Leopoldo Di Girolamo in merito a piano pluriennale di rientro economico e nuova composizione della giunta quando ben tre delegazioni differenti hanno fatto la fila per essere ascoltate in conferenza dei capigruppo.La manifestazione, controllata anche da un ingente schieramento di forze dell’ordine, ha preso il via alle 15 proprio in piazza Ridolfi. Un centinaio di sindacati e di lavoratori si è riunito con tanto di striscioni e cartelli per manifestare il proprio dissenso verso le ultime decisioni dell’amministrazione. Non convince i sindacati, come è noto, la riorganizzazione dei servizi educativi comunali, annunciata e messa in atto dalla giunta nelle scorse settimane e preoccupano i tagli al sistema sociale. Per quanto riguarda l’Asm nei piani del Comune c’è la privatizzazione di quote della società partecipata e l’ipotesi che non piace ai rappresentanti dei lavoratori. Lo stesso spettro aleggia ormai con insistenza sulla srl delle farmacie municipali e le sigle sindacali si oppongono perché temono per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Servizi socio-educativi e Farmacia Terni «Tagli economici di settore effettuati dallo Stato, difficoltà a gestire i bilanci comunali, tutto a discapito dei lavoratori – tuonano Fp cgil e Uil Fpl -; la riorganizzazione dei servizi educativi comunali – denunciano – ha già prodotto una decina di esuberi. La chiusura delle strutture Melograno e Cortile e il mancato finanziamento del Centri giovanili ha portato cassa integrazione e disoccupazione. Nulla sappiamo sul bando dei servizi sussidiari e complementari all’attività socio-educativa e didattica negli asili nido, e di quelli integrativi Pollicino e Casa di Alice e ciò riguarda una cinquantina di lavoratrici». Un discorso ad ampio raggio spetterà alla giunta e in particolar modo all’assessore competente Francesca Malafoglia, ma rispetto a questo non trapelano al momento appuntamenti o scadenze già fissate in calendario. Allo stesso modo non ci sono, pare, all’orizzonte vertici di nessun tipo per quanto concerne le farmacie municipali, ma del resto il quadro è già abbastanza chiaro. Il sindaco senza mezzi termini lo ha detto: «L’azienda deve essere venduta».
Asm «Sulla partita delle privatizzazioni dei servizi pubblici locali – scrivono invece le organizzazioni sindacali Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl – crediamo questa possa favorire solo qualche speculatore economico non curante degli interessi di cittadini e lavoratori. La scelta scellerata di vendere parte delle quote di Asm Terni al privato – temono – comporterà la lievitazione dei costi dei servizi». Sul piatto anche aspetti specifici, vedi l’illuminazione pubblica. Già dallo scorso maggio i sindacati temono un cambio di gestione. Nel corso di una passata audizione, un sindacalista disse: «Voci di corridoio ci suggeriscono che il Comune vorrebbe togliere ad Asm la gestione della pubblica illuminazione, uno di quei settori che produce utile; se questo fosse confermato sarebbe un chiarissimo tentativo di indebolire l’azienda per condurla in maniera ‘naturale’ a divenire preda del privato che chiaramente non farebbe beneficenza ma punterebbe all’affare. Vigileremo attentamente su questa partita e sul futuro bando per le reti del gas; la clausola di salvaguardia occupazionale sarà un aspetto imprescindibile». Per la cronaca, il sindaco domenica l’ha detto chiaro e tondo: «Per gestione rete gas e pubblica illuminazione faremo il bando». Comunque il prossimo 17 ottobre il consiglio potrebbe essere interamente dedicato ad Asm e se tra le questioni urgenti c’è la raccolta differenziata, troverà spazio in aula anche il capitolo privatizzazione.
@martarosati28