di Marco Torricelli e Fabio Toni
E’ il giorno dell’orgoglio per le acciaierie ternane, che festeggiano i 130 anni di vita. Una cerimonia speciale per un patrimonio irrinunciabile e fondamentale per Terni e per l’Umbria.
10 marzo Nate ufficialmente il 10 marzo 1884 come ‘Società degli alti forni e fonderie di Terni’ (Saffat), le acciaierie ternane hanno, da allora, segnato la vita della città e rappresentato un punto di riferimento unico per la produzione di acciaio inossidabile italiano. Il valore economico del sito è confermato dal suo ruolo trainante sul Pil regionale.
TIMELINE: I 130 ANNI DELLE ACCIAIERIE
«Patrimonio da difendere» Ospite d’eccezione il presidente del senato, Pietro Grasso: «In 130 anni di storia – ha detto dal palco – le acciaierie hanno contributo alla crescita morale e materiale di questo territorio, offrendo a migliaia di persone la possibilità di trovare un lavoro e di emanciparsi. Oggi continuano a rappresentare una risorsa essenziale non solo per Terni e l’Umbria, ma per tutto il Paese».
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Tempi moderni «Ast – ha proseguito il presidente del Senato – è il primo produttore di acciai speciali in Italia e il secondo a livello europeo. Con l’esplosione delle nuove tecnologie e la terziarizzazione del lavoro, l’industria pesante sembra aver perso nell’immaginario collettivo quel ruolo centrale che gli spetta di diritto. Ma l’economia vive grazie e soprattutto a realtà come questa, dove gli uomini sono essenziali con le loro competenze, il sacrificio e l’impegno che mettono ogni giorno in ciò che fanno».
Lavoro e ambiente Il presidente Grasso oltre a ricordare come il lavoro rappresenti oggi una vera e propria emergenza («le istituzioni – ha detto – devono intervenire in maniera radicale, anche attraverso quelle politiche industriali che forse da troppo tempo mancano in Italia»), ha parlato anche di ambiente e salute: «Non può passare in secondo piano l’importanza di aspetti come la tutela della salute e la sicurezza ambientale e sui luoghi di lavoro. Tutela della salute – ha aggiunto – che riguarda anche le popolazioni che vivono nei territori limitrofi ai complessi industriali, così come i lavoratori impegnati nei siti produttivi».
«Segnale forte» Argomenti su cui Pietro Grasso ha invocato «un segnale forte e chiaro, perché nessun tipo di profitto e concorrenza possono far passare in secondo piano la vita umana, la salute e la formazione continua dei lavoratori. Un impegno che tutti dobbiamo mettere in campo affinché benessere e sicurezza diventino conciliabili e compatibili».
Pucci L’amministratore delegato di Ast, Marco Pucci, nel dare il benvenuto a Pietro Grasso, ha ribadito il valore delle produzioni delle acciaierie ternane e la volontà «condivisa con ThyssekKrupp, che ne ha recentemente ripreso il controllo, di mettere in atto tutte le strategie necessarie al loro potenziamento». Pucci, poi, insieme al presidente del senato, ha poi simbolicamente premiato con una targa, due lavoratori della Tk-Ast: Matteo Matteucci, il più giovane e Ennio Rossi, il più anziano in servizio.
Marini La presidente della Regione, Catiuscia Marini, in un passaggio del proprio intervento, ha scandito che «forse a causa di cronache giornalistiche troppo semplicistiche, recentemente ho letto che Terni, secondo alcuni, non dovrà più essere una città operaia. Noi invece continuiamo a pensare che il futuro di questa città sia tanto nell’industria e nel lavoro, quanto nella sua capacità di ripensare sé stessa».
Polli Il presidente della Provincia, Feliciano Polli, ha sottolineato che «l’Ast stessa, con la sua storia recente ci insegna che è possibile restare nei mercati quando si è competitivi. Per questo occorre perseguire strategie industriali appropriate e favorire le condizioni indispensabili a livello di ricerca, innovazione, professionalità, tecnologia e credito. Queste condizioni rischiano di non essere sufficienti se, da parte europea e ancor più italiana, non si mettono in campo politiche di sviluppo favorevoli alla crescita delle imprese e dell’occupazione».
Di Girolamo Per il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, «la presenza del presidente del senato Piero Grasso negli stabilimenti di Terni è un segnale di grande attenzione delle istituzioni e del Paese verso una realtà produttiva strategica e la visita di una delle massime autorità dello stato non è un avvenimento di routine, vuol significare che c’è la percezione complessiva dell’importanza del sito industriale di Terni, della centralità del lavoro e dell’occupazione. Elementi imprescindibili per un Paese che vuole essere ancora protagonista nello scenario Europeo e Mondiale.
La visita Al termine della cerimonia dei saluti – nel corso della quale i giornalisti sono ben presto ‘evasi’ dall’angusto spazio riservato – Pietro Grasso è stato accompagnato in una visita ai reparti dove quell’acciaio inossidabile, di cui Terni è giustamente orgogliosa, viene effettivamente prodotto e lavorato: una visita nel corso della quale il presidente del senato si è spesso fermato a salutare i lavoratori ed ha chiesto a più riprese spiegazioni sul tipo di operazioni che, in quel momento, erano in corso.
Angelilli «Fondamentale – secondo il vice presidente del parlamento europeo, Roberta Angelilli che ha partecipato questa mattina alla cerimonia celebrativa – che partendo dall’orgoglio del proprio passato e la consapevolezza del presente si guardi al futuro per un percorso che sempre di più proietti il sito ternano su scenari competitivi a livello internazionale».
Rossi Il senatore Gianluca Rossi (Pd) ringrazia «il presidente Grasso per accettato l’invito dei senatori dell’Umbria, da me fortemente voluto, a partecipare alle celebrazioni del 130mo anniversario di Ast, di aver dedicato alla nostra acciaieria tanta attenzione, parole di impegno civile e di grande sprone per tutte le sfide industriali che abbiamo di fronte a noi». Secondo Rossi «siamo al crocevia di scelte importanti per il futuro di Ast: dobbiamo fare tesoro della centralità delle acciaierie ternane negli ultimi 130 anni di storia industriale italiana e rivendicare per il futuro la stessa lungimiranza, lo stesso respiro internazionale, la stessa tenacia».
Nevi Il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi, dice che «partecipare alla manifestazione per i 130 anni di vita dell’Acciaieria, mi ha fatto emozionare e mi è tornato alla mente l’impegno profuso nel tempo per garantire la sopravvivenza dello stabilimento e quindi dell’identità industriale della nostra città. Ho la sensazione che dovremo ancora lavorare molto per far sì che l’azienda possa continuare a competere sul mercato mondiale». Secondo Nevi, «la presenza del presidente del senato è stata sicuramente importante per riaffermare, una volta di più, che l’acciaieria è un patrimonio del nostro Paese e non solo della nostra Regione e il suo futuro è direttamente collegato al futuro industriale dell’Italia».
De Sio Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alfredo De Sio, sottolinea che «in questo difficile momento di crisi globale, occorre ripartire dalla memoria di questi 130 anni per comprendere che le acciaierie di Terni sono l’emblema del profilo industriale di eccellenza della nostra nazione. Perché le compagini societarie, anche quando straniere, non hanno mai scalfito l’identità profondamente italiana del genio, della professionalità, del lavoro qualificato delle generazioni che si sono succedute negli anni a viale Brin e che sono ancora avanguardia di efficienza in Europa e nel mondo».
Lo hanno portato a Prisciano???Che ipocriti!!!