La centrale di Galleto

E.On vuole chiudere in fretta per la vendita del nucleo idroelettrico di Terni: l’intenzione – secondo fonti vicine alle parti in causa citate da Reuters – è di chiudere l’affare entro metà 2015.

Erg in pole Il colosso tedesco, ormai è cosa nota da tempo, ha intenzione di cedere il suo miglior asset in Italia, non ritenuto più strategico. L’impianto idroelettrico da 531 megawatt viene valutato come minimo 1 miliardo di euro (1,13 miliardi di dollari). Le fonti citate da Reuters confermano che in pole position per l’acquisizione la Erg della famiglia Garrone. Ma nessuna delle due parti, per ora, vuole commentare.

Il Nucleo idroelettrico di Terni È formato da 16 centrali idroelettriche – nelle province di Terni, Perugia, Rieti e Macerata – con tre serbatoi (Salto, Turano e Corbara) e una centrale di pompaggio. Utilizza le acque dei fiumi Nera, Velino, Tevere e loro affluenti. Gli impianti hanno in totale 38 gruppi di produzione, per una potenza efficiente di 531 Mw e sono gestiti dal ‘Posto di teleconduzione’ di Villa Valle. Mediamente il nucleo produce circa 1,3 Twh all’anno (con punte che arrivano a 2 Twh). La centrale di Terni soddisfa il fabbisogno di 500 mila famiglie. E’ considerato una ‘rete smart dell’acqua’ poiché dal punto di vista della morfologia del territorio utilizza le acque del Nera, del Velino e del Tevere in maniera sinergica. Nel nucleo lavorano 66 persone tra la sede direzionale di Villa Valle e quelle operative territoriali di Galleto, Baschi, Narni, Cotilia e Preci, dislocate presso gli impianti di produzione e vicine alle opere idrauliche, come le sette dighe e i relativi bacini idrici.

Altre mosse Intanto, a inizio mese, E.On ha siglato un accordo per vendere l’intero pacchetto delle centrali a gas e carbone possedute in Italia (a Fiume Santo) alla società ceca Eph, mentre a novembre aveva ceduto i suoi affari in Spagna al fondo di investimenti australiano Macquarie. E.On sta nel frattempo tentando di vendere – oltre all’idroelettrico umbro – anche il suo pacchetto di 860 mila clienti e gli impianti eolici e solari da 374 megawatt. Per il primo sarebbe in corso una due diligente da parte dell’italiana Estra Energie, che avrebbe superato la concorrenza di Hera. Mentre per le rinnovabili è in corsa il fondo F2i, non è chiaro se in tandem con Edison. Tutte mosse in vista della divisione in due del gruppo E.On, prevista per il 2016, per concentrarsi sulle energie rinnovabili e la rete elettrica.