La rabbia degli operai in Comune (foto Fabrizi)

di Chiara Fabrizi
Twitter @chilodice

Perplessità sulla proposta di ripianamento degli stipendi arretrati, annunciata martedì pomeriggio nella sede di Confindustria dai vertici aziendali. E timori sull’attivazione della cassa integrazione straordinaria (cigs) che rischierebbe di lasciare i lavoratori per almeno sei mesi senza un centesimo, acuendo ulteriormente le già disperate condizioni dei 200 operai Ims (ghisa).

La rabbia torna in Comune Sono tornati a palazzo municipio le tute blu dell’ex Pozzi nel pieno di uno sciopero ad alta tensione, iniziato lunedì con un corteo non autorizzato, proseguito martedì in via Palermo a Perugia e non ancora interrotto. Stavolta ad attenderli in Comune, oltre all’assessore Paolo Proietti, hanno trovato il sindaco Daniele Benedetti e Maria Laura Sebastianelli, revisore dei conti del Casti group, l’industria varesina proprietaria del polo metallurgico.

Le foto dell’incontro in municipio

Le risposte del sindaco Benedetti. Il video. 

Il faccia a faccia con le maestranze è servito a chiarire che dal 16 gennaio, giorno in cui i vertici del Gruppo sono attesi in tribunale per la proposta di concordato, la palla della delicata partita passerà nella mani del giudice che sarebbe, almeno in un primo momento e fino all’eventuale nomina di una figura tecnica che si occuperà di traghettare Santo Chiodo in acque migliori, chiamato a valutare diversi aspetti.

La proposta di concordato A cominciare, stando a quanto è stato riferito in Comune, dall’attivazione della cigs la cui firma sarebbe dovuta arrivare martedì pomeriggio a Perugia, salvo poi, complice il pomeriggio di tensione, slittare. Sull’ammortizzatore straordinario in particolare, le rsu hanno spiegato che, al di là dal soggetto che tecnicamente ne richiederà l’attivazione, il primo pagamento Inps arriverebbe sei mesi dopo. «Tempo utile – ha sintetizzato Rosati (Fiom) – a far esplodere violentemente l’emergenza di 300 famiglie che, a quel punto, avranno bisogno di un aiuto concreto, il territorio è pronto a questa bomba?».

Sgravi e contributi a operai Sotto i riflettori, inutile dirlo, sono finiti sgravi sulle imposte locali, contributi e sussidi, ma soprattutto accordi con gli istituti di credito locali, con la Bps subito tirata in ballo. «Certo – ha precisato Benedetti – anche quest’anno avremo tagli e il bilancio non permette grosse operazioni ma darò mandato agli uffici di verificare il bilancio e vagliare alcune ipotesi, ci confronteremo con la Regione e pure con le banche, specie la Bps che già in passato ha aperto le porte ad alcune soluzioni». Con l’assessore Vincenzo Riommi e il dirigenti Luigi Rossetti il sindaco e i lavoratori faranno il punto giovedì prossimo, sempre a palazzo municipio.

Le immagini della protesta di martedì davanti a Confindustria

Lanci di uova e farina contro la proprietà. Il video.

Stipendi arretrati Forti perplessità sono state, invece, sollevate sulla proposta di ripianamento degli stipendi arretrati (3 mensilità più 13esima) messa sul tavolo della trattativa dalla proprietà che ai sindacati ha annunciato un rientro totale sulle spettanze spalmato in cinque settimane. Un’operazione da un milione di euro che, tanto per il sindaco quanto per il revisore, difficilmente potrebbe essere conciliabile con la procedura pendente in tribunale. «Ci è stato assicurato che copriranno con fondi propri», hanno replicato amaramente i lavoratori, ma sarà da vedere. Intanto, l’orizzonte resta inchiodato a mercoledì prossimo quando al terzo piano del tribunale faranno capolino i rappresentanti della proprietà carichi di documenti.

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2 replies on “Crisi Ims, la rabbia torna in Comune: «Ora basta, aiutateci». Mercoledì bilanci in tribunale”

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