di Ivano Porfiri
La crisi è drammatica, tanto che senza interventi l’Umbria potrebbe in poco tempo non avere più un quotidiano regionale né una tv locale. Scenari apocalittici per l’editoria locale, di cui ha parlato in conferenza stampa la presidente del Corecom, Gabriella Mecucci, presentando il convegno ‘Il sistema televisivo e l’emittenza privata: crisi e prospettive’ che si svolgerà venerdì 19 a Palazzo Cesaroni di Perugia.
Crisi nera Il punto di partenza delle riflessioni sono i numeri: tra il 2010 e il 2015 i giornali cartacei locali hanno perso dal 28 al 40% delle copie vendute in edicola con una dinamica di accelerazione della crisi, se è vero che c’è stato un calo del 10% solo tra 2014 e 2015. Negli stessi anni anche le tv locali hanno costantemente perso ascolti. E sono stati gli anni della recessione, che ha fatto perdere tantissimo anche in raccolta pubblicitaria. Il risultato è che pressoché tutte le testate “tradizionali” sono in stato di crisi e con contratti di solidarietà in essere. Con la punta dell’iceberg della chiusura del Giornale dell’Umbria, sui cui recenti sviluppi Mecucci è stata perentoria: «Giudico vergognoso e assolutamente incomprensibile il comportamento di chi non ha firmato la cassa integrazione, che era il minimo, un atto dovuto direi».
Legge o cabina di regia Per fronteggiare la situazione di un settore al collasso, tutti vagheggiano da tempo l’approvazione di una legge regionale di sostegno all’editoria, come avvenuto in altre regioni quali Toscana e Veneto. «Io parlo di provvedimento e non necessariamente di legge – precisa la presidente del Corecom – perché le possibilità sono diverse e spetterà al consiglio regionale, che sta già trattando la materia in commissione, decidere la strada giusta. Secondo me potrebbe essere l’istituzione di una cabina di regia che sappia veicolare risorse da diversi canali, in primis i fondi europei». Già, perché, come precisato dalla consigliera Corecom, Maria Mazzoli, «non dappertutto le leggi si sono dimostrate efficaci: in Veneto è talmente complessa che ancora non ha avuto attuazione».
Priorità: tv e web In vista della legge, Mecucci invita a una riflessione profonda sul sistema dei media regionali. «Anche per le nostre competenze (il Corecom si occupa in modo particolare di monitoraggio dell’emittenza radiotelevisiva, ndr) c’è l’urgenza di concentrarci sul tv e radio, dato che la riforma del canone Rai libererà un extragettito di 50 milioni a livello nazionale che verrà destinato all’emittenza locale. La richiesta è che questi fondi non siano sostitutivi ma aggiuntivi al rifinanziamento della legge 448». Poi, si deve guardare al futuro. «Immediatamente dopo il convegno – aggiunge – dobbiamo concentrarci sull’informazione sul web perché lì è il futuro e noi dobbiamo aiutare questo settore ad avere una redditività che dia lavoro e permetta un’informazione di qualità».
Il convegno Per discutere di questi argomenti, dalle 9.30 di venerdì, dopo i saluti della presidente del consiglio regionale Donatella Porzi e della stessa Mecucci, si susseguiranno gli interventi di Augusto Preta (direttore IT Media Consulting e Maurizio Mensi, docente di Diritto dell’informazione alla Luiss. Seguirà una tavola rotonda coordinata dal presidente del Corecom Lazio, Michele Petrucci, con l’assessore regionale Fabio Paparelli, il presidente dell’Aeranti Corallo, Marco Rossignoli, quello della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Maria Pia Caruso, dirigente Agcom per i rapporti con i Corecom. Concludono Antonio Preto, commissario Agcom e la presidente della Regione, Catiuscia Marini.