«A Foligno hanno otto sale operatorie ma spediscono i pazienti a Spoleto limitando l’attività della nostra chirurgia generale che dispone di sole tre sale». Questa la denuncia del Tribunale del malato (Tdm) che con un documento segnala e chiede lumi alla direzione dell’Asl Umbria 2 su strategie che vengono bollate come «paradossali».
La denuncia del Tribunale del malato In particolare il Tdm, riferisce del trasferimento da Foligno a Spoleto dei pazienti delle chirurgie pediatrica, maxillofacciale e di endocrinologia «sottovalutando – si legge in una nota – la presenza al San Matteo di pazienti afflitti da gravi patologie oncologiche e in attesa di intervento, oltre che le professionalità dell’equipe di Chirurgia generale, tutte altamente specializzate per interventi su tumori addominali con l’utilizzo di robot».
Per urologia invece si va a Foligno Non solo. Il Tdm scrive anche di aver ricevuto «proteste in relazione alle scelte degli urologi inviati da Foligno a Spoleto che, dopo aver visitato i pazienti al San Matteo, li dirottano a Foligno dove le sale operatorie sono state liberate».
Tdm: «Così più che potenziare si smantella» Da qui l’associazione, sempre in prima linea nelle battaglie a difesa dell’ospedale, suona un altro campanello d’allarme: «La chirurgia maxillofacciale e pediatrica sono branche specialistiche di Foligno, che dispone di otto sale operatorie, perché spostarle a Spoleto limitando l’attività della nostra Chirurgia generale? È questo il modo per potenziare, in vista dell’arrivo del nuovo primario, la chirurgia dei grandi interventi al San Matteo? O forse non è sarà che questa strategia attuata dalla direzione Asl Umbria 2 è preludio allo smantellamento e al ridimensionamento del San Matteo?».