di Massimo Colonna
Nel 2015 si era presentata all’ospedale di Terni per una interruzione di gravidanza, ma erano già passati i tre mesi dal concepimento. Da lì però sono partite le indagini della squadra mobile della questura di Terni sul caso della 12enne straniera che si è scoperto essere stata vittima di una violenza. L’orco è l’amico di famiglia, un 31enne straniero da tempo in città e inserito nel tessuto sociale. L’incubo per la ragazza è finito nella giornata di martedì, quando gli agenti hanno arrestato l’uomo.
Servizi sociali in campo Grazie agli accertamenti e alle testimonianze raccolte, avvalendosi anche della collaborazione del personale sanitario, la polizia ha potuto risalire all’autore della violenza proprio a seguito di quella richiesta della giovane di interrompere la gravidanza. Un evento che di fatto ha dato il via ad una serie di interventi da parte delle istituzioni preposte a questo tipo di situazione: oltre alle forze dell’ordine infatti si sono subito mossi sia i servizi sociali del Comune di Terni, sia la procura della Repubblica che un team dell’ospedale Santa Maria di Terni.
Parla il vicesindaco «Vorrei ringraziare tutto il personale – spiega la vicesindaco con delega ai Servizi sociali Francesca Malafoglia – che ha affrontato questa situazione molto complicata sotto il profilo umano. Tutti si sono mossi con la massima sensibilità e ciò ha permesso di fare piena luce su una vicenda purtroppo dai contorni cupi. Sin dalla prima segnalazione si è mossa una sinergia eccezionale tra i vari enti, ossia le forze dell’ordine, il Comune, il tribunale dei minori, l’ospedale. Un lavoro di squadra efficace, ed è proprio il lavoro di squadra che rende sicura una comunità». Poi si è arrivati all’arresto, anche in virtù di quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Terni Federico Bona Galvagno e dal sostituto procuratore Raffaele Iannella.
La violenza Da quanto ricostruito dagli agenti della mobile, diretti dal vicequestore aggiunto Alfredo Luzi, la violenza si è consumata in ambito famigliare. Il responsabile infatti è un 31enne amico di famiglia della ragazza: si tratta di un ragazzo da tempo in città, come i parenti della vittima, e avviato con il lavoro. Un giorno lui e lei sarebbero rimasti soli in casa e la realtà presto si è trasformata in un incubo per la giovane. Dopo la violenza anche le minacce di non dire niente a nessuno. E una vita che torna in apparenza normale finché il silenzio della ragazza si spezza al momento della presentazione all’ospedale Santa Maria di Terni.
@tulhaidetto