di Enzo Beretta

Difendersi dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher è costato a Raffaele Sollecito 1,3 milioni di euro. «Siamo riusciti a pagarne poco più della metà vendendo immobili di nostra proprietà in Puglia – dice il giovane pugliese, definitivamente assolto -. Ne mancano ancora 500 mila ma spero di avere buone opportunità ottenendo il risarcimento dallo Stato». E’ una nuova vita quella di Raffaele Sollecito, intervenuto nei giorni scorsi alla facoltà di giurisprudenza a Bari in occasione di un convegno di Azione universitaria. Dopo l’app sul caro estinto, i libri autografati e le critiche per il nuovo incarico di commentatore di delitti in tv Raffaele guarda al futuro. «Vincere la causa con lo Stato servirebbe soltanto a ripianare i debiti – ha dichiarato a CorriereTv – Non mi darà niente in più».

L’app sul caro estinto Nella videointervista Sollecito spiega la «collaborazione» con TgCom24: «Il mio contributo può essere utile ad evitare che si calpestino i diritti umani e civili in questo Paese. La mia tragedia è durata otto anni, è stata un’esperienza ricca e completa in ambito giudiziario e mediatico, ho approfondito anche il funzionamento del sistema penitenziario. Il mio contributo in tv può aiutare ad evidenziare le falle di ciò che non funziona». Quindi l’attacco: «C’è molta gente ignorante che mi giudica senza sapere esattamente cosa è successo in tribunale. Questa disinformazione si è perpetuata nel tempo e mi ha creato danni estremamente gravi». Infine due parole sull’app: «E’ stata una mia invenzione e a breve vedrà la luce. Serve a commemorare i defunti ed accorciare la distanza tra chi non c’è più e i propri congiunti. Come? Attraverso un unico social di potrà ordinare un mazzo di fiori o una corona, basterà un clic per far pulire la cappella e le lapidi».

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