Lupo

L’episodio è avvenuto lunedì sera a San Donato di Passignano. Secondo quanto riporta il Corriere dell’Umbria, un grosso esemplare di lupo avrebbe aggredito e ucciso due cani di proprietà di un’azienda agricola con annessa fattoria didattica. Ad accorgersi dell’animale, che aveva in bocca uno degli esemplari morti, un vicino del titolare. Anche la polizia provinciale, poi, ha confermato che le orme lasciate sono compatibili con quelle di un grosso lupo.

Allarme Cia «Ormai i lupi – denuncia in una nota la Confederazione italiana degli agricoltori – non si fermano più e continuano a depredare le campagne della nostra regione senza che alcun ostacolo venga loro frapposto. La Cia dell’Umbria, negli ultimi giorni, ha raccolto denunce di produttori ed allevatori colpiti dai continui attacchi che, ormai, mettono in pericolo anche l’incolumità loro e dei loro familiari. Sono anni, ormai, che la Cia dell’Umbria segnala queste malaugurate circostanze ed avanza specifiche proposte alle autorità competenti per tentare di contenere questo fenomeno e, più in generale, quello della eccessiva presenza di selvatici (cinghiali in primis) nella nostra regione; purtroppo, ad oggi, non vi sono state risposte efficaci ed il dramma di chi vive ed opera in campagna viene vissuto con distacco ed indifferenza da parte di chi dovrebbe mettere in atto strategie di contenimento del danno e prevenzione».

Danni ingenti I lupi, tra l’altro, rincara la Cia «colpiscono in prevalenza aziende zootecniche in aree marginali della regione dove insistono allevamenti di pregio (bovini di razza Chianina allo stato brado, alpaca, ovini di razza Appenninica) come è accaduto e tuttora accade a San Venanzo, Umbertide, Pietralunga e in Valnerina, arrecando un enorme danno economico a chi, con grande fatica e sacrificio, contribuisce in maniera determinante a mantenere produttivo un territorio che, altrimenti, sarebbe definitivamente abbandonato a se stesso».

Catture e indennizzi Per la Cia dell’Umbria «le autorità competenti devono, pertanto, prendere atto che secondo le stime più recenti, rilanciate nei giorni scorsi anche da Repubblica, la popolazione attuale di lupi sull’Appennino supera di gran lunga le 2 mila unità: una situazione assolutamente diversa rispetto a quella di qualche decennio fa, quando il lupo era una specie in via di estinzione ed era stato annoverato tra le specie protette. Il Ministero dell’Ambiente, sulla scia di quanto già stabilito in altri Paesi europei come Francia, Spagna e Svezia e recependo una proposta avanzata dalla Cia in incontri ed audizioni in Parlamento, ha elaborato un documento con il quale introdurre una deroga che preveda la possibilità di cattura dei capi in soprannumero. Nel frattempo comunque – secondo la Cia dell’Umbria – è assolutamente necessario ed urgente indennizzare per intero gli allevatori colpiti e studiare con attenzione, sia a livello regionale che interregionale (soprattutto con Marche e Toscana), soluzioni praticabili per tentare di eliminare o, almeno, ridurre fortemente il preoccupante fenomeno».

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2 replies on “Passignano, lupo sbrana due cani. Cia: «Aggressioni ormai all’ordine del giorno»”

  1. la CIA sa bene che il contenimento della popolazione del cinghiale (tralasciando le modalità complici della reintroduzione fatta anni fa di questa specie) passa soprattutto attraverso meccanismi di predazione. Il lupo è l’unico predatore del cinghiale. Credo varrebbe la pena raccogliere dati in questo senso, misurare l’efficacia di contenimento del cinghiale da parte del lupo.

    1. Non gli conviene alla CIA, perché gli agricoltori sono spesso gli stessi cacciatori che hanno rilasciato il cinghiale, che ora però fa i danni a cui non sanno come far fronte. Se facessero le stime dei danni complessive precise da danni causati dal lupo e quelle da cinghiale, si accorgerebbero che stiamo parlando di diversi zeri di differenza….

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