di Enzo Beretta

Nella prima udienza del processo d’appello a Riccardo e Valerio Menenti, padre e figlio condannati in primo grado per l’uccisione di Alessandro Polizzi e il tentativo di omicidio della fidanzata Julia Tosti, la Corte ha rigettato buona parte de. Gli imputati sono arrivati in aula scortati dalla polizia penitenziaria.

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In aula anche Julia Secondo l’accusa Riccardo, condannato all’ergastolo, è l’esecutore materiale mentre il figlio Valerio, ai quali sono stati inflitti 27 anni di reclusione, è il mandante del delitto avvenuto il 26 marzo 2013. Padre e figlio, detenuti rispettivamente a Terni e a Capanne, hanno raggiunto il Palazzaccio di piazza Matteotti scortati da otto agenti della polizia penitenziaria. Presenti in aula, inoltre, Julia e i genitori della vittima. La pubblica accusa è rappresentata in aula dal sostituto procuratore generale Dario Razzi.

Parola alle difese Stamani, al termine della lettura della lunga relazione introduttiva da parte del giudice Andrea Battistacci, le difese dei due imputati hanno sollevato la nullità del capo d’imputazione per le accuse a Valerio Menenti chiedendo la parziale riapertura dibattimentale per sentire alcuni testimoni ed effettuare perizie. La Corte, presieduta da Giancarlo Massei, ora è rinchiusa in camera di consiglio per la decisione.