di Massimo Colonna

«Anche a Terni il fenomeno dei roghi notturni sta prendendo piede. Si tratta di episodi singoli ma che, se sottovalutati, possono rappresentare soltanto il primo step di una manovra criminale che potrebbe prendere piede. Come successo a Roma. Con conseguenze negative prima di tutto per la salute dei cittadini». Così il magistrato ternano Maurizio Santoloci, giudice del tribunale di Terni ed esperto del settore ambiente, dopo l’operazione della squadra volante della questura di Terni che ha denunciato cinque prostitute anche perché bruciavano materiali di scarto nella zona del Foro Boario. E quello dei fuochi notturni anche a Terni, secondo Santoloci, rappresenta un fenomeno da tenere sotto osservazione.

Il caso di Roma «Ad un centinaio di chilometri da Terni – spiega il magistrato che è anche consulente del ministero su questioni ambientali – in particolare nella periferia romana il fenomeno dei fuochi notturni è in forte aumento negli ultimi anni, con roghi che vengono appiccati per bruciare materiali di scarto che dovrebbero invece essere smaltiti in modo diverso, sicuramente più costoso di quello illegale. Di recente nella capitale c’è stato anche un intervento da parte del prefetto Gabrielli proprio per contrastare il fenomeno. Fenomeno che potrebbe prendere piede anche nel Ternano».

Le ipotesi Ma come si muovono le organizzazioni criminali su questo fronte? Quello dei piccoli roghi, secondo il giudice, potrebbe essere solo una anticamera di un progetto di più ampio respiro criminale. «Prima provano a tastare il terreno con piccoli roghi, piccoli episodi, per capire come reagisce il territorio. Se c’è una reazione allora cambiano area. Se invece trovano campo libero mano a mano aumentano la mole e con il passare del tempo quello che fino a qualche mese prima poteva essere soltanto un incendio da niente, poi si trasforma in un elemento di una catena più ampia e magari anche sistematica. E lì si arriva in un altro campo dell’illegalità. Per questo ben vengano operazioni come quella della squadra volante, mirate a stroncare subito questo tipo di iniziative».

Il problema salute Al di là della criminalità resta il problema della salute. Che ad accendere fuochi sia una prostituta o un criminale più o meno organizzato, a livello di aria che si respira cambia poco. «Gli effetti per la salute umana – prosegue Santoloci – possono essere molto gravi perché i materiali bruciati sono di tutti i tipi, dalla plastica al legno. Quindi parliamo di diossine che possono portare a malattie anche importanti. A livello di salute, che è quello più importante, non importa se dietro c’è un business dei rifiuti illegali o meno. Per questo bisogna cercare di tenere alta l’attenzione su questo fronte sia da parte delle forze dell’ordine, delle istituzioni ma anche dei semplici cittadini che possono segnalare, proprio come nel caso dell’operazione degli uomini del dirigente Giuseppe Taschetti, casi sospetti».

Twitter @tulhaidetto

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