di Chiara Fabrizi
Undici punti e cinque pagine per chiedere al sindaco Nando Mismetti e a tutta la giunta di spazzare via «le troppe paure, le troppo insicurezze, le troppe frenate che hanno rallentato un’azione amministrativa che inizia a dare segni di stanchezza». È nelle mani del primo cittadino il documento annunciato dagli ex-Margherita all’indomani del forfait in consiglio comunale. Una serie di proposte che però, questo il punto, «dovranno essere valutate prima dell’approvazione del bilancio», che si tenterà nuovamente il 19 luglio giorno in cui il consiglio comunale tornerà a riunirsi. A sottoscrivere il documento, alla fine, sono stati tre consiglieri, non quattro e benché mai cinque come era stato ipotizzato. A sfilarsi dal blocco dei «dissidenti» è il consigliere Leonardo Soli, a proseguire la battaglia politica Graziano Angeli, Lorella Trombettoni e Alessandro Borscia. Ma andiamo con ordine
«Enti, organismi, partecipate: massimo 2 mandati» Al di là della rivendicazione di una maggiore «dignità e centralità» per Foligno, colpisce la prima proposta contenuta nel testo. Partendo «dal diffuso sentimento di antipolitica» e arrivando «alla costatazione di una città ingessata», i tre consiglieri di Area democratica mettono sul piatto la richiesta «dell’introduzione statuaria o normativa della limitazione a due mandati consecutivi per gli incarichi in società partecipate dal nostro Comune o sul quale si esercita un ruolo di controllo o di finanziamento». Insomma, gli ex Margherita sembrano fare sul serio, tanto che bastano poche altre righe e arriva il secondo colpo di cannone.
«Entro settembre piano operativo» per la Vus Un’altra proposta, strettamente connessa alla precedente, vorrebbe la definizione di «un piano operativo per le partecipate (Vus in testa, ndr) in grado di ridefinire gli obiettivi alla luce delle modifiche normative dando, contestualmente, risposte concrete ai tanti problemi, dal mercato del gas alla discarica, dai servizi a rete a quelli di manutenzione, fino all’ampliamento delle farmacie». Per la macchina comunale, invece, si parla di riorganizzazione, ipotesi che i tre firmatari considerano «una delle poche leve a costo zero per riuscire ad innalzare il livello qualitativo dei servizi». Su questo fronte si chiede: «Semplificazione, risposte e tempi certi per cittadini, imprese e ambiente».
Partecipazione Altro tema sensibile è quello della partecipazione intesa sia come ascolto delle istanze dei cittadini, che come capacità di recepimento delle indicazioni che le diverse anime della maggioranza, Pd in particolare, avanzano di volta in volta all’amministrazione. Che si stenti a digerire qualche boccone amaro lo si capisce dai toni: «Si pretende una maggiore attenzione al ruolo di noi consiglieri e a quello della città, evitando atti di arroganza e sufficienza politica». Poi l’affondo: «La sensazione è che vi sia una considerazione puntuale e attenta solo ad alcune realtà, mentre è evidente che occorre trovare nuovi strumenti operativi per agevolare il rapporto tra frazioni, comunità e amministrazione».
«Risposte prima del voto sul bilancio» Nel documento si chiede anche un piano per la tutela e promozione del territorio montano, la stabilizzazione dei precari in forze al Comune e alle società collegate e, pure, un piano per valorizzare il sistema museale e il patrimonio storico artistico. Proposte e temi su cui gli ex Margherita «ritengono necessario un pronunciamento politico e un confronto con tutte le forze della coalizione, valutazioni che – viene precisato – dovranno essere fatte prima dell’approvazione del bilancio di previsione», vale a dire prima del 19 luglio quando la massima assise tornerà a riunirsi per votare la manovra. La reazione del sindaco, della giunta, della maggioranza e, naturalmente, anche della stessa segreteria Pd sarà tutta da decifrare.