di Enzo Beretta 

Condannato dal giudice per l’udienza preliminare di Firenze a quattro anni, due mesi e venti giorni di carcere Piero Fabbri, il muratore che l’11 gennaio 2023 durante una battuta di caccia al cinghiale al fosso delle Carceri, sul monte Subasio, ha ucciso il 24enne Davide Piampiano. La sentenza è stata emessa questa mattina dal gup Fabio Gugliotta che ha disposto il pagamento di una provvisionale risarcitoria complessiva di 150 mila euro: 70 mila per i genitori, 50 mila per la sorella Valeria, 30 mila per le altre due zie che si sono costituite parte civile.

Contestazioni La Procura, che contestava il reato di omicidio colposo, aveva richiesto una condanna a quattro anni. Fabbri, che in seguito alle indagini era stato in carcere nel gennaio 2023, inizialmente era stato ritenuto responsabile di omicidio volontario con dolo eventuale in delitto colposo. L’uomo, al quale nel luglio scorso era stata rigettata la richiesta di patteggiamento a tre anni (da scontare fuori dal carcere, eseguendo lavori di pubblica utilità), questa mattina non era in aula al momento della lettura del dispositivo. Il processo si svolge in Toscana perché la mamma della vittima è un giudice onorario del tribunale di Spoleto. 

Le parole del legale “Siamo moderatamente soddisfatti – è il commento del legale di parte civile, Franco Matarangolo-. È stata esaminata in maniera approfondita la questione, pur non avendo accolto la richiesta del dolo eventuale è stata valutata la gravità della condotta con una pena che si avvicina ai limiti amassimi. In più è stata accolta la nostra richiesta per far tornare al pubblico ministero gli atti per la contestazione del delitto  di omissione di soccorso aggravato dall’evento morte”.

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