Silvio Berlusconi

Non mancano i commenti politici alla sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Alfano, Donadi e poi il Codacons.

Alfano: chi paghera? «Mi chiedo chi risarcirà Amanda Knox e Raffaele Sollecito per una detenzione ingiusta»: è l’interrogativo sollevato dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, commentando la sentenza di Perugia. «In Italia – ha sottolineato l’ex Guardasigilli da Bruxelles – nessuno paga per gli errori giudiziari». Alfano ha però avvertito che «i tre gradi di giudizio possono ancora portare a un ripensamento».

Anm allibita Immediata la replica dell’Associazione nazionale dei magistrati: «Sono allibito che Alfano, che è stato ministro della Giustizia, non sappia che nel nostro ordinamento ci sono tre gradi di giudizio. E mi sembra sgradevole che non si perda occasione per denigrare l’intera magistratura», dice il presidente Luca Palamara intervistato da Sky.

Donadi: Berlusconi a Perugia La risposta a stretto giro di posta dal presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. «Era chiaro – dice – che prima o dopo qualcuno del Pdl avrebbe strumentalizzato la sentenza del processo Meredith. Spiace che a farlo e ad accusare la magistratura sia proprio l’ex Guardasigilli che, negli anni in cui è stato nel dicastero di Via Arenula, ha pensato solo a salvare Berlusconi dai processi. Ci chiediamo se ora il Pdl e gli avvocati del premier non chiedano di trasferire tutti i processi di Berlusconi a Perugia».

Codacons: non paghino italiani Intanto il Codacons annuncia che si rivolgerà alla Corte dei Conti per fare in modo che non siano i cittadini italiani a dover pagare per l’errore giudiziario che ha tenuto in carcere Amanda Knox e Raffaele Sollecito per quattro anni. «Dopo la sentenza della Corte d’Appello di Perugia – spiega l’associazione – che ha assolto con formula piena Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall’accusa di omicidio, si apre ora la questione del risarcimento spettante ai due imputati per aver trascorso gli ultimi 4 anni in carcere. La sentenza, ribaltando completamente la decisione di primo grado, trasforma la detenzione di Knox e Sollecito in una detenzione ingiusta e abnorme e, come tale, da risarcire, in base alle norme del nostro ordinamento. Milioni di euro che lo Stato italiano dovrà versare ai due soggetti scagionati da ogni accusa, e che peseranno sulla collettività». Per tale motivo il Codacons ha deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti, «affinché il prezzo degli errori giudiziari non venga fatto pagare ai cittadini italiani. Alla luce della decisione della Corte d’Appello, chiediamo che tutti i soggetti che hanno contribuito a determinare la decisione di primo grado (ossia la condanna a 26 e 25 anni di carcere) compresi periti e forze dell’ordine, siano indagati allo scopo di verificare se il loro operato abbia prodotto un danno all’Erario e quindi alla collettività – afferma l’associazione – in tal caso, i soggetti ritenuti responsabili dovranno risarcire di tasca propria Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’ingiusta detenzione, senza oneri per i contribuenti».

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