di Iv. Por.

Dai 201.890 biglietti venduti in Umbria per la Lotteria Italia ne è risultato vincente soltanto uno: quello serie D numero 19831 venduto a Lisciano Niccone. Nient’altro tra i 67 premi distribuiti fra prima, seconda e terza categoria.

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Vendite crollate Ciò che è invece emerso quest’anno, in Umbria così come nel resto d’Italia è che la lotteria ha perso molto dell’appeal che aveva fino a pochi anni fa. Vendite in calo del 17,24% rispetto allo scorso anno in Italia, del 22% in Umbria (-13% Perugia, -29% Terni). La lotteria sembra diventata ormai parte di quel paese un po’ ammuffito che le nuove generazioni guardano quando va bene con diffidenza, anzi, che non guardano quasi più. L’Italia della Rai di “Fantastico”, del Festival di Sanremo, del politically correct, del «tutto va bene madama la marchesa», delle famiglie riunite a tavola a guardarsi la Tv inebetite dalle parche ma solide certezze dello stipendio fisso i soliti cantanti e le solite soubrette alternarsi con lo stesso sorriso finto. Tutti i giorni dell’anno, ma ancora di più il sabato sera e negli appuntamenti fissi imposti al pubblico sul calendario delle abitudini. Quando la lotteria di Capodanno era un rito collettivo.

I tempi sono cambiati A Varese il premio da un milione è stato vinto da un pensionato. E viene da pensare che l’audience della Lotteria, così come quella dei varietà di Raiuno sia composto in maggioranza da «over». Oggi gli italiani sono molto più disillusi, precari e con la bava alla bocca per via della crisi. Non si accontentano della scommessa sulla sorte una volta l’anno o una volta a settimana (come avveniva con Lotto e Totocalcio). Si fiondano sui gratta e vinci, sulle lotterie istantanee che sfornano illusioni a ripetizione, sui videopoker. E, se non bastasse, sulla miriade di centri scommesse, già superati dalla possibilità di scommettere su qualsiasi cosa in qualsiasi parte del mondo su internet. Sono quindi già tanti i 102.870 perugini e i 99.020 ternani che hanno comprato il biglietto della lotteria. Uno di loro è stato fortunato. Gli altri 201.889 stanno lì a combattere con la vita di tutti i giorni, quella senza i lustrini della prima serata di Raiuno.

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